"Perché tutti questi ritardi? Intanto sempre più associazioni ricorrono alla Cassa Integrazione"
FIRENZE. «Più d’una Misericordia, in Toscana, procede verso il ricorso alla cassa integrazione o, peggio, verso il licenziamento dei suoi dipendenti. Bisogna che la Regione si occupi al più presto dell’adeguamento delle quote di rimborso e del rinnovo delle convenzioni per il trasporto sanitario, o l’intero sistema di soccorso in emergenza legato al 118 collasserà definitivamente»: il grido d’allarme parte dal Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI) che, attraverso un’interrogazione alla giunta regionale (in allegato), si fa cassa di risonanza del disagio sempre più pronunciato segnalatogli dal territorio.
«Da tempo – ricorda l’esponente di Forza Italia – Misericordie e Pubbliche Assistenze denunciano il loro stato di estrema difficoltà nel far fronte ai costi del servizio su cui si fonda tra l’altro il sistema di soccorso del 118. Più che i costi del personale, che poi però sconta gli effetti nefasti della crisi, a stroncare i bilanci di queste realtà che aggregano fior di volontari sono i costi legati a carburante e manutenzione dei mezzi di soccorso, per i quali le associazioni ricevono col contagocce rimborsi troppo esigui per la realtà odierna, non aggiornati ormai da anni e sempre con la promessa del ‘vedremo’ e ‘faremo’ da parte della Regione».
«Solo per senso di responsabilità verso la sicurezza della popolazione – continua Mugnai – in passato si è scongiurato il blocco delle ambulanze. Il quale, però, rischia di divenire inevitabile se nelle casse delle associazioni, che ormai stanno chiudendo i loro bilanci con perdite consistenti, non arriverà una boccata d’ossigeno economico. Si va verso il crac del sistema, con ripercussioni inimmaginabili sulla salute pubblica». Urgono dunque delle risposte, ed è ciò che il Vicepresidente della Commissione sanità mira ad ottenere attraverso il suo atto in cui chiede di conoscere «lo stato dell’arte delle erogazioni dei rimborsi fino ad ora» ma, soprattutto, «in che tempi si pensa di garantire l’adeguamento delle quote di rimborso e i motivi che ne stanno ritardando la definizione», così da avere delle scadenze nero su bianco.
Anche perché non secondarie sono le implicazioni culturali in una regione, la Toscana, che nel volontariato trova una delle sue caratterizzazioni storico-sociali e civiche fondamentali: «Nel nostro territorio – sottolinea Mugnai – il volontariato vanta una storia pluricentenaria che va dai sette secoli di attività delle Misericordie al secolo e mezzo vantato da Anpas e Croce Rossa. Si tratta di un patrimonio che non possiamo accettare venga messo in un angolo e umiliato, dopo che da così tanto tempo costituisce garanzia di coesione sociale e sussidiarietà, oltre che del tangibile miglioramento dei servizi ai cittadini nel campo della salute. E’ tempo di passare dalle parole ai fatti, e chissà: forse dove non hanno potuto in questi anni le sofferenze di un settore tanto importante della nostra società, ora potranno le esigenze di Rossi che ha già aperto la propria campagna elettorale. Meglio che nulla…»