Banca, primarie, programmi del centrosinistra: tutte cose "esilaranti"

SIENA. Quel che resta dell’armonioso groviglio ci offre ogni giorno scene dal sapore surreale, quasi spezzoni di un dramma comico di Eugène Ionesco, grande drammaturgo e indimenticato autore de “La cantatrice calva” e “Il pedone dell’aria”. Tra le scene più esilaranti sono da ricordare le dichiarazioni di Fabrizio Viola, AD della banca MPS, il quale qualche giorno fa dichiarava “Con lo spread a 200 punti base su base omogenea, potremmo diventare una delle banche più capitalizzate”. Insomma Viola, dopo un anno di sua presenza a Siena della quale non si sono visti né svolte né risultato alcuno, ci viene a dire “Speriamo nella buona sorte”. Dopo un anno in cui lui ed il presidente Profumo si sono limitati a denunziare gli errori della passata gestione e ad accelerare un piano industriale che prevede la chiusura di centinaia di filiali, pensionamenti anticipati ed esternalizzazioni dei lavoratori, lo sperare nella buona sorte come bilancio non ci pare il massimo!
Non meno esilarante è la storia delle primarie del centrosinistra, con Valentini che accusa la classe dirigente del proprio partito affermando: “Quanto è avvenuto in questi anni finirà sui libri di storia per la gravità e la profondità di cosa è stato rovinato e sciupato dopo i decenni se non i secoli che sono stati necessari per costruire questo patrimonio di bellezza e di benessere diffuso”. Nell’annunciare di volere partecipare alle primarie lo stesso Valentini ha poi argomentato “gli sbagli della pianificazione urbanistica e dell’eccesso di nuova edilizia rispetto al recupero. La stagnazione demografica della città ed i prezzi altissimi delle case rivelano che le scelte urbanistiche degli ultimi anni alla fine hanno aiutato la speculazione fine a sé stessa” e sulla Banca evidenziato le “ responsabilità di chi ha scelto la classe dirigente degli ultimi anni, di chi gli ha dato carta bianca prima con gli incauti acquisti di Banca 121 e poi di Antonveneta ed adesso sulle politiche del personale senza puntare invece su nuove proposte commerciali per la crescita della Banca”. A questi temi ha poi aggiunto “la necessità di valorizzare e dismettere pezzi di patrimonio pubblico non strategico per ridurre l’insopportabile pressione fiscale e di rilanciare la vivacità culturale cittadina e turistica, oggi ingrigita.”
Sono argomenti e proposte condivisibili, ma sono quelli che hanno caratterizzato per anni l’opposizione e che si possono oggi leggere nel nostro Manifesto per il Bene Comune.
Il punto più alto di comicità surreale viene però raggiunto dal candidato Ceccuzzi, che firma il “Patto per la città di Siena” che stabilisce le priorità per la città, i cui punti più significativi sono il mantenimento di Siena capoluogo, il recupero delle mura cittadine, la valorizzazione della via Francigena (idea per altro già utilizzata con successo dall’avversario Valentini nel comune di Monteriggioni), il rifinanziamento della Legge speciale per Siena, i progetti per l’Auditorium e lo Stadio, nonché infine il rientrare in possesso della Caserma Bandini e la richiesta al Ministero di Grazia e Giustizia di coprire le spese per l’ampliamento e ammodernamento del Tribunale di Siena.
Tutte cose bellissime che hanno solo il difetto che non dipendono dal comune di Siena e che dovrebbero essere finanziate da uno Stato che non ha il becco di un quattrino e tanto meno pare intenzionato a fare regali.
In altre parole, gli esponenti residuali del defunto Sistema Siena, nel mentre la città sprofonda in una crisi per ora senza prospettive, annunciano di non avere soluzioni proprie ma di affidarsi al buon cuore altrui e comunque di impegnarsi per vincere la lotteria di Capodanno.
Agostino Milani – Movimento Civico Senese