Dopo le dichiarazioni di Mazzini si controllino le mosse di Profumo
“Dopo le dichiarazioni del membro della Deputazione generale della Fondazione, Paolo Mazzini – spiega l’associazione senese – emerge la necessità di accendere un faro sulle mosse di Profumo. Mazzini ritiene che l’annunciata volontà del presidente Mps di accelerare l’arrivo di nuovi soci forti nella compagine societaria della Banca vada contro il mandato che solo poche settimane fa la stessa Fondazione, per bocca del suo presidente Gabriello Mancini, ha dato al Consiglio di amministrazione Mps all’assemblea dei soci. Non sfugge a nessuno che a nominare Profumo è stata la Fondazione stessa. Non si è mai visto un amministratore nominato che lavora contro l’ente nominante”.
“Notizie di stampa – prosegue ancora ‘Confronti – riportano che a far uscire proprio nei giorni scorsi le carte della vicenda sui derivati Mps, nota agli amministratori della Banca almeno dal 10 ottobre 2012, potrebbero essere stati ambienti vicini alla presidenza della Banca. Notizie che hanno terremotato il titolo Mps nel momento in cui stava risalendo. La risalita del titolo potrebbe permettere alla Fondazione di aumentare il valore delle proprie azioni e, in prospettiva, di poter ripagare i debiti con le banche in maniera meno onerosa per la sua quota azionaria”.
“Di fronte a queste circostanze – aggiunge ancora la lettera alla Consob –, con l’aumento di capitale agitato come una spada di Damocle sulla testa della Fondazione e quindi sulla testa di tutti i senesi, occorre fugare immediatamente il sospetto che esista un disegno nascosto teso ad escludere totalmente la Fondazione Mps dalla Banca, provocando la fine del centenario rapporto tra Siena e Monte dei Paschi. Di fronte ad un legame così forte, non è possibile tollerare scorciatoie e sotterfugi”.
(Foto Corrado De Serio)