Dopo l'emergenza neve si evidenzia, per gli agricoltori, una criticità nel servizio di fornitura elettrica
SIENA. Ancora in piena emergenza neve e gelo, gli agricoltori del senese chiedono investimenti per una rete elettrica più sicura ed efficiente. Solo trenta centimetri di neve nei giorni scorsi sono riusciti a mandare in tilt la fornitura di energia elettrica in gran parte della Provincia, rendendo quello del senese uno dei casi più eclatanti a livello nazionale.
Di conseguenza, non solo la normale vita delle famiglie, ma anche le attività produttive e quelle agricole hanno subito disagi e danni non indifferenti.
“E se ne fosse caduta un metro e mezzo come in tante altre parti d’Italia – si interroga Alessandro Cinughi de Pazzi, presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena – cosa sarebbe successo? Da non immaginare probabilmente”.
“Un grazie – ci tiene a sottolineare Cinughi – va ai dipendenti dell’Enel di Siena che si sono prodigati senza risparmiarsi per riportare la situazione alla normalità in tempi accettabili, ma dall’altra parte non è ammissibile che ci siano impianti così obsoleti da mettere ko tutto con così poca neve”.
Il costo dell’energia elettrica è particolarmente alto e dovrebbe comprendere la manutenzione ordinaria della rete ma anche e soprattutto investimenti da parte di Enel e Terna di ammodernamento degli impianti.
Risulta che ci sono ancora molte linee con i vecchi fili non isolati, come risulta che il taglio degli alberi viene fatto regolarmente sotto le linee di media tensione e non sotto quelle a bassa tensione, che sono anche le più numerose e che portano la corrente in tante case sparse o piccoli borghi.
La corrente elettrica, addirittura, oltre che nelle campagne è mancata anche nella città di Siena e nella sua periferia. Il che la dice lunga sullo stato della rete di distribuzione.
Non solo. Gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili, come le biomasse, per giorni (almeno dal martedì 31 gennaio fino al sabato 4 febbraio) non hanno potuto produrre elettricità perché la rete con il suo blocco non è stata in grado di assorbirla. Per cui un danno doppio.
“Ci lamentiamo che le importazioni di gas dall’estero per il riscaldamento e per le attività sono scarse – evidenzia Cinughi – ma anche non riuscire a sfruttare l’energia che possiamo produrre in casa è davvero grave”.
Manutenzione e investimenti, dunque, dovrebbero essere le due direzioni in cui guardare da ora in poi, anche per evitare in futuro gli spiacevoli e dannosi disagi registrati in questi giorni.