
SIENA. Dal Partito Socialista Italiano, Federazioe di Siena, riceviamo e pubblichiamo.
“I Comuni negli ultimi decenni gran parte dei servizi ai cittadini ed alle imprese li hanno delegati a società di gestione a maggioranza di capitale pubblico (trasporti-rifiuti-acqua-gas metano, termalismo, fibra ottica ed altri). Questa scelta politica che in un primo tempo fu gestita da Consorzi tra Comuni venne poi perfezionata dalla trasformazione degli stessi nelle attuali Società di gestione pubblica, poi apertesi anche alla partecipazione in esse di privati per professionalizzarne l’attività delle medesime.
Questo sistema di gestione dei servizi delegati alle società da parte dei Comuni doveva servire a razionalizzare i costi del servizio e quindi ad abbassare e calmierare le tariffe agli utenti, cittadini ed imprese, rispetto alla gestione diretta dei servizi da parte dei Comuni.
Ognuna di queste società di gestione dei servizi pubblici ha un consiglio di amministrazione, un apparato di gestione, dirigenti, impiegati ed operai. Il PSI pensa che dopo alcuni decenni di gestione di queste società pubbliche sia giunto il momento di una profonda riflessione sull’operato e sull’azione delle stesse al fine di verificarne la funzionalità e l’efficienza di gestione perché in generale i costi di gestione sono ragguardevoli per gli utenti e di fatto completamente svincolati dal potere decisionale dei sindaci e dei Consigli comunali uniche Istituzioni elette dal popolo.
Il PSI rileva che, generalmente oltre ai costi del servizio non più sotto il controllo dei Comuni anche la scelta degli amministratori sfugge ad un indirizzo amministrativo dei Comuni e ad un auspicabile accordo tra le forze politiche, unici soggetti di rappresentanza degli elettori.
Questo stato di fatto ha portato negli ultimi anni a gestioni monocolori del PD in tutte le società di gestione dei servizi pubblici un fatto sicuramente non positivo per un “governo democratico” dell’interesse pubblico. Oltretutto assistiamo a plurincarichi ed alla non rotazione degli incarichi delle presidenze e dei management che provocano quelle incrostazioni di sistema da evitare per un buon funzionamento della cosa pubblica.
Le recenti nomine alla LFI sono un atto di gestione caricaturale dell’operato monocolore del PD che non è più nemmeno capace di trovare unità di scelte tra l’ente nominante (Comune di Chiusi) ed il partito.
Il PSI ritiene che vadano evitati questi “scivoloni” e che si addivenga a scelte concordate e condivise, come da accordi preelettorali, nell’interesse generale dei cittadini”.