
Le principali borse europee hanno aperto le contrattazioni in territorio negativo con il FTSE MIB di Milano che, intorno alle ore 9:30, si muove in area 20.000 punti (-0,7%). L’Ibex35 di Madrid cede lo 0,7%, il Ftse100 di Londra lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,3% e il Dax30 di Francoforte lo 0,1 per cento.
Apertura sottotono per i maggiori indici europei in attesa dell’intervento del Presidente della Fed, Jerome Powell, nell’edizione online del consueto simposio annuale di Jackson Hole.
Gli operatori di mercato si attendono la conferma di una politica monetaria accomodante da parte dell’istituto di Washington, con un focus sui nuovi particolari della strategia di gestione dell’inflazione che dovrebbe caratterizzare l’operato della FED.
Nel frattempo si complicano i rapporti sul fronte internazionale tra USA e Cina dopo la notizia che il paese asiatico ha lanciato quattro missili balistici a medio raggio nel Mar cinese meridionale come avvertimento agli Usa.
Sentiment dei mercati inasprito anche dalla serie di restrizioni imposte dagli Stati Uniti su visti ed esportazioni nei confronti di 24 società statali cinesi e ai loro dirigenti, implicati nelle rivendicazioni territoriali di Pechino proprio nel Mar Cinese Meridionale. Le nuove sanzioni vietano alle aziende americane di fornire tecnologia made in Usa alle società inserite nella black list, oltre a impedire l’ottenimento del visto di ingresso negli stati uniti ai dirigenti delle aziende colpite dalle restrizioni e coinvolti in attività nel Mar Cinese Meridionale.
L’agenda macro odierna ha visto la pubblicazione dell’indice di tutte le attività industriali giapponesi che a giugno ha segnato un incremento del 6,1% (consensus +6,3%), dopo il -4,1% di maggio (rivisto da -3,5 per cento). Poco prima dell’apertura dei mercati è stata diffusa la positiva lettura della fiducia manifatturiera francese di agosto mentre nel pomeriggio fari puntati verso le richieste settimanali dei sussidi disoccupazione statunitensi e il PIL USA annualizzato del secondo trimestre.
Tra le materie prime, l’oro scende leggermente a 1.948 dollari l’oncia mentre il petrolio resta poco mosso con WTI a 43,34 dollari al barile (-0,1%) e il Brent a 46,19 dollari al barile (+0,1%).
Sul forex, l’euro resta sostanzialmente flat nei confronti del dollaro in area 1,1820 (Eur/Usd). Stabile anche il cambio tra il biglietto verde e lo yen in area 105,98 (Usd/Jpy).
Per quanto riguarda l’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta all’1% con il relativo spread a 143 punti base.
Infine, a Piazza Affari svetta Mediobanca +2,2%, denaro anche su STM (+1,3%) e Amplifon (+0,9%). In coda Diasorin (-1,7%).
Fonte MarketInsight