Giudizio complessivamente negativo dei piccoli azionisti della banca
SIENA. Azione Mps ha emanato la seguente nota:
“Lunedì 18 dicembre si svolgerà a Siena l’Assemblea di MPS, la tredicesima in 5 anni, nella quale Azione MPS rappresenterà come di consueto i Piccoli Azionisti associati mediante la raccolta delle deleghe di voto prevista dal Testo Unico della Finanza. L’ordine del giorno prevede la copertura delle perdite, causate dagli ennesimi accantonamenti a fronte dei crediti dubbi, funzionale alla svendita a prezzi preferenziali della principale fonte di reddito attualmente presente: il recupero delle sofferenze.
Dai dati di bilancio sottoposti all’assemblea emerge che la struttura di recupero crediti della Banca procede al ritmo di qualche centinaio di milioni di recupero a trimestre, mostrando con sempre maggior evidenza il vero e proprio regalo che la Banca sta facendo a Fondo Atlante con la cessione in blocco, su disposizioni dell’azionista di controllo, il Ministero dell’Economia, e con l’avallo delle Autorità di vigilanza italiane ed europee, e senza che la Consob ritenga di eccepire alcunché.
Azione MPS auspica che il Ministro Padoan, che ha finora ignorato le istanze dei Piccoli Azionisti presentate da Azione MPS, si presenti in Assemblea ed esponga i piani del Governo ai Piccoli azionisti, al momento defraudati del 97,5% del loro investimento.
Il voto assembleare non potrà che essere negativo su tutti i punti all’Ordine del Giorno: modifiche statutarie che continuano ad ignorare quanto previsto dal Testo Unico sull’agevolazione della partecipazione dei dipendenti e dei Piccoli Azionisti, la mancata previsione di distribuzione delle azioni in portafoglio della Banca ai Piccoli Azionisti in ristoro (per quanto parziale e insufficiente) delle perdite ingiustamente inflitte dalla ricapitalizzazione precauzionale, sono solo alcune delle motivazioni.
Della Banca precedente si salvano solo il Presidente, l’Amministratore Delegato e i Consiglieri di Amministrazione che saranno riconfermati. Appare quindi evidente la motivazione del nostro voto negativo: l’attuale apparato decisionale, un anno fa, non ha avuto la credibilità sul mercato per concludere l’ aumento di capitale (per un solo miliardo dei cinque richiesti) senza prendere in considerazione le proposte dei 150.000 Piccoli Azionisti che, ricordiamo, al tempo delle decisioni erano proprietari del 52% della Banca; oggi usa quelle risorse (6,5 miliardi residuati degli 8 versati per aumenti di capitale), per svendere gli NPL”.