Il Movimento 5 Stelle chiede l’abolizione dello spesometro per i piccoli agricoltori sotto i 7mila euro di reddito
SIENA. Dagli annunci del taglio delle tasse, passando per il “restituire il giusto valore alla terra e a chi la lavora” sino all’aumento della burocrazia. Questo il percorso del premier Matteo Renzi e del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina sul comparto primario. Con la delega fiscale in discussione in questi giorni a Montecitorio, il cui parere della Commissione Agricoltura della Camera è stato votato ieri, è stata nuovamente bocciata infatti l’abolizione del cosiddetto spesometro nonché introdotta la comunicazione di tutte le fatture emesse e ricevute ogni tre mesi.
“A chi dovrebbe trascorrere il proprio tempo nei campi viene richiesto di passarlo alla scrivania tra scartoffie e burocrazia o, in alternativa, di ingrossare le fila di chi si nutre quotidianamente di documenti e carte, in classico stile italiota – commenta la deputata toscana Chiara Gagnarli, vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera – In pratica, maggiore dispendio economico, di tempo e di energia gli agricoltori del nostro Paese”.
Di fatto, ad oggi, si assiste ad una contraddizione legislativa che costringe i coltivatori con reddito non superiore a 7.000 euro e che ricadono in regime di esonero Iva a comunicare le operazioni rilevanti ai fini Iva, ignorando che la stessa categoria di agricoltori, per legge, non è tenuta a conservare i registri fiscali. Un gap che il Governo non ha voluto colmare, bocciando la richiesta dei 5 Stelle e penalizzando il comparto agricolo nazionale. Ancor di più con l’art. 4 della “Delega Fiscale” che prevede la “Comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute” per tutte le imprese agricole ogni tre mesi.
“Ho depositato un emendamento per chiedere l’esonero dalla comunicazione quantomeno per quei soggetti con un volume d’affari realizzato nell’anno precedente non superiore a 20.000 euro – conclude Gagnarli (M5S) – Ci pare una misura di buon senso, in grado di andare incontro almeno agli agricoltori più piccoli e ci auguriamo che la maggioranza vorrà essere dalla loro parte”.