Un film sulla crisi dei valori dei giovani
di Paola Dei
SIENA. Ultimo giorno al Cinema Pendola per vedere l’ultima opera di Ivano De Matteo proiettata alla 71 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia con il titolo: I nostri ragazzi. Accompagnano un intenso Alessandro Gassman, gli attori Barbara Bobulova, Luigi Lo Cascio, Giovanna Mezzogiorno, Rosabell Laurenti Sellers, Jacopo Olmo Antinori. Tratto liberamente dall’impietoso romanzo di Erman Koch “La cena”, è la storia di due famiglie e di due fratelli che ricordano Caino e Abele nel loro disvelamento alla Tolstoj, che vede nelle scene finali Caino trasformarsi in Abele e viceversa. Solo nel finale De Matteo squarcia il velo che per tutta la durata del film ce lì mostra dietro le loro facciate: avvocato di successo il primo, più alto, come lo definisce Lo Cascio, interpretato da Alessandro Gasman e pediatra in ospedale il secondo interpretato da Luigi Lo Cascio. Le loro rispettive mogli sono Barbara Bobulova e Giovanna Mezzogiorno. I loro figli Rosabell Laurenti Sellers e Jacopo Olmo Antinori, già noto per la recitazione nel film di Bertolucci con il titolo: Io e te con Tea Falco.
L’avvocato interpretato da Alessandro Gassman si pone fin dalle prime sequenze del Film, come un uomo di successo, senza troppi ripensamenti e con una moglie docile e innamorata che ha sposato a seguito della morte della prima compagna dalla quale aveva avuto Benedetta, Benny, alias Rosabell Laurenti Sellers. Il pediatra interpretato da Luigi Lo Cascio, si mostra invece come un impegnato medico teso a fare il suo dovere in continuo dialogo con la moglie interpretata da Giovanna Mezzogiorno.I due fratelli sono da sempre in competizione, non tanto a causa dell’avvocato quanto del pediatra che si vive più piccolo, meno importante e più umano. Fra le due mogli il rapporto non è migliore, ma anche in questo caso non tanto a causa della moglie dell’avvocato quanto a causa della moglie del pediatra, che non si lascia sfuggire mai l’occasione per sminuire il valore dell’altra. I loro rispettivi figli si frequentano e spesso escono insieme fin quando una sera vengono ripresi dalle telecamere collocate in una via, mentre pestano a sangue una barbona.
Le due famiglie sono sconvolte dall’accaduto e le loro reazioni diversissime mettono in evidenza la vera natura dei due fratelli; deciso ad assumersi la responsabilità ed a farla assumere alla figlia l’avvocato, deciso a voler nascondere tutto il pediatra che insieme alla moglie vede in Benedetta-Benny e nella sua famiglia la causa di ogni male. Il fratello avvocato diviene capro espiatorio e le vicende proseguono verso una fine inaspettata e forse solo intuita in una delle ultime sequenze prima della conclusione, durante una cena.
Il film privo di sentimentalismi e false soluzioni consolatorie, ci apre a mille domande e mostra una crisi di valori che attraversa i giovani laddove si uniscono errori educativi e abuso di tecnologie. Ivano De Matteo ha il merito di aver costruito e realizzato un’opera perfetta, pulita con atmosfere avvincenti, se una critica possiamo fargli, è quella di non prospettare soluzioni e di indicare anche solo in maniera ipotetica, un percorso verso una nuova era.