I dati resi noti in occasione della Giornata nazionale

FIRENZE. La Toscana ha chiuso il 2024 con 118mila donatori di sangue e 208 mila donazioni, a cui si aggiungono più di 20.522 aspiranti e 15.464 donatori alla prima donazione differita. I dati sono stati evidenziati nel corso della giornata della donazione del sangue ospitata ieri, 21 giugno, a Peccioli in provincia di Pisa: un’occasione speciale dedicata alle cultura del dono e a tracciare bilanci e prospettive future alla quale sono intervenuti l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, l’assessora alle politiche sociali, casa, cooperazione internazionale Serena Spinelli. Presente anche l’assessora Nardini.
“La Toscana – afferma l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – è tra le regioni pià virtuose d’Italia. Dopo la pandemia registriamo un trend in acesa. L’estate è il momento più critco, ma negli ultimi due anni non ci sono state emergenze. Questo non deve far venire meno l’impegno e la sfida riguarda il ricambio generazionale”.
“Donare – lancia l’appello l’assessore – è bello e importante: doniamo e donate, perché c’è bisogno del contributo di tutte e tutti noi”.
Al di là dei numeri la Toscana ha una caratteristica peculiare. La raccolta è prevalentemente pubblica: solo il 4 per cento è gestito direttamente dalle associazioni di volontariato. Il loro ruolo di sensibilizzazione, chiamata e prenotazione dei donatori è però importantissimo e l’85 per cento dei donatori toscani del resto è iscritto ad una associazione.
“Le ringrazio – aggiunge l’assessore – assieme ai donatori, così come ringrazio tutte e tutti i professionisti del sistema sanitario che fanno in modo che il sistema sangue nella nostra regione funzioni. Donare sangue è un gesto semplice ma straordinario, che rende la nostra comunità più coesa e solidale”.
“Donare sangue – commenta l’assessora alle politiche sociali, casa, cooperazione internazionale Serena Spinelli – è un gesto semplice ma potente: è un atto di solidarietà ma è anche un gesto di salute che fa bene a chi lo compie. In Toscana possiamo contare su una rete solida, fatta di associazioni, volontari e professionisti che ogni giorno si impegnano con dedizione nella promozione della donazione e nella raccolta del sangue. Il terzo settore e il volontariato giocano un ruolo fondamentale in questo sistema: senza il loro lavoro il sangue non arriverebbe dove serve e a chi ne ha bisogno. A tutti loro il più sincero ringraziamento. La Giornata regionale della Donazione del Sangue è il momento giusto per ribadire quanto questa sia una risorsa preziosa per la nostra comunità e per il nostro sistema sanitario.”
Di 208 mila donazioni che ci sono state nel 2024 in Toscana, 75.132 si sono verificare nell’area della Toscana Centro, 76.570 nella Toscana Nord Ovest e 57.017 nella Toscana Sud Est. Per il 78,4 per cento si è trattato di donazioni di sangue intero, la cui raccolta è cresciuta del 3 per cento. La raccolta di solo plasma ha riguardato il 18 per cento delle donazioni, con una flessione del 3 per cento. All’industria sono stati comunque conferiti oltre 67 mila chili di plasma per la produzione di farmaci.
Chi può donare a chi
La donazione di sangue è aperta a tutti i cittadini, italiani e stranieri. Occorre avere almeno diciotto anni e non più di settanta, buona salute, corretti stili di vita e un peso adeguato. La presenza di alcune patologie, di terapie in corso, viaggi recenti o interventi possono comportare l’esclusione permanente o la sospensione temporanea dalla donazione. Si può donare ad intervalli di tre mesi (ma non più di due volte l’anno per le donne in età fertile).
Esistono quattro diversi gruppi sanguigni – il gruppo A, B, Ab e zero – che raddoppiano a seconda della presenza o meno di uno specifico antigene, l’Rh, sulla superficie dei globuli rossi. Il gruppo 0 Rh negativo è definitivo universale: salvo infatti alcune eccezioni, può essere donato a qualsiasi individuo; ma chi lo possiede può ricevere sangue solo da un donatore 0 negativo. Il gruppo AB rh positivo, al contrario, può ricevere donazioni di sangue da tutti i gruppi.
In Italia, la distribuzione varia a seconda dell’area geografica, si stima che il gruppo 0 positivo sia il più numeroso e scorra nelle vene del 39-40 per cento della popolazione. Subito dopo c’è il gruppo A positivo, riscontrabile nel 36 per cento. Seguono il gruppo B positivo (7,5 per cento), lo 0 negativo (7 per cento), l’AB positivo (2,5 per cento), l’A negativo (6 per cento), il B negativo (1,5 per cento) e l’AB negativo (il più raro in Italia, con lo 0,5 per cento di casi nella popolazione).