Rimini, Venezia e Bolzano sono sul podio con valori a livello di guardia

MILANO. Rimini, Venezia e Bolzano sono le province in cui l’overtourism si farà più sentire nell’estate. Nella top ten ci sono le aree di Livorno con l’isola d’Elba, Napoli con le isole del Golfo, Trento e Verona, Milano, Roma e Trieste con un sovraffollamento “molto alto”, che contribuiscono a ridurre la vivibilità, la resilienza e la sostenibilità. La situazione è preoccupante e richiede interventi mirati per regolare i flussi. “L’overtourism – dicono i ricercatori – non è più soltanto una sfida, non riguarda solo l’esperienza del turista, ma condiziona anche la qualità di vita delle comunità locali”.
La seconda edizione dell’Indice complessivo di sovraffollamento turistico (Icst) di Demoskopika, analizza diversi parametri come densità turistica, densità ricettiva, intensità turistica, utilizzazione lorda e quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico. Ciò aumenta il rischio di ingestibilità del sovraffollamento, che, se non gestito con bene, può mettere in difficoltà risorse, servizi e comunità locali.
Tra le province con l’indice “alto” ci sono Aosta, Firenze e Siena con una pressione turistica notevole, che impatta sulle risorse locali.
Sul versante dell’intensità turistica, il rapporto tra presenze e popolazione residente, secondo le analisi di Demoskopika vede al primo posto Bolzano, con quasi 69 turisti per abitante, seguita da Venezia con quasi 47 turisti per abitante. Per i ricercatori è necessario agire ora con interventi urgenti e strategici: dalla regolazione dei flussi nei periodi di punta alla promozione di mete alternative, fino a incentivare i viaggi lungo tutto l’arco dell’anno. E’ l’unica strada per garantire che il turismo resti una risorsa e non si trasformi in un fattore di crisi per i territori e per le generazioni future.