Conferenza stampa del vicesindaco Corsi e risposta immediata dell'istituto

di Augusto Mattioli
SIENA. La questione del Rinaldo Franci continua ad essere divisiva. E non se ne vede, ora, la soluzione. Il Comune questa mattina (18 ottobre) ha tenuto una lunga conferenza stampa, presenti il vicesindaco Andrea Corsi, Miranda Brugi, indicata dal comune nel Cda dell’ente, Paola Giusti altra componente del Cda ambedue dimessesi dal loro incarico. Giusti per l’ostilità nei suoi confronti, Brugi in particolare per il ritardo con il quale dal Ministero competente non si è proceduto alla ratifica della suo incarico.
“Le cui motivazioni dovrebbero essere rese note – ha sottolineato, ma questo non è successo: è grave oltre che offensivo e temo che il Ministero non c’entri nulla, è una disattenzione generale. Da privata cittadina, visto che mi sono dimessa dal Cda, penso e mi auguro che si arrivi ad un obiettivo condiviso mettendoci buon senso e considerazione per gli studenti. Ma non si può non tenere conto che il Comune è proprietario dell’immobile”.
La questione Brugi è solo un aspetto, non secondario ci pare, di quella più generale della sede del Franci, attualmente nei locali del Piccolomini di proprietà del Comune e di cui il liceo avrebbe necessità. La soluzione, si è ipotizzato, potrebbe essere il trasferimento del Franci a Montarioso nelle aule oggi utilizzate in parte dal Piccolomini. E’ l’unica soluzione possibile o ci sono altri spazi in città che il Franci potrebbe utilizzare?
Corsi ha precisato che sulla questione “Non c’è alcuna contrapposizione. Le soluzioni che abbiamo pensato per risolvere la situazione degli studenti distaccati a Montarioso sono state tutte rifiutate dal Franci. Vogliamo mediare tra le varie esigenze ma non accettiamo che ci vengano imposte delle soluzioni preconfezionate. Nessuna contrapposizione, ma serve una gestione condivisa dell’istituto Rinaldo Franci e non una gestione privatistica con denaro pubblico, che sembra si voglia portare avanti per finalità politiche”. Affermazione che fa pensare come parlare di non contrapposizione è forse azzardato, perché nei fatti c’è. Anche se non con l’istituzione Franci in quanto tale. Vogliamo che si faccia luce – ha spiegato ancora Corsi – su come in questo periodo storico il Franci viene amministrato. Sono mancate in questi ultimi mesi, purtroppo, capacità e volontà di condivisione. E’ stato più volte disatteso quanto disposto dall’articolo 1 dello Statuto dell’Istiututo Franci, ovvero di una condivisione e sintonia con il Comune di Siena. Noi siamo qui, a disposizione anche con l’amministrazione provinciale sapendo che il buon amministratore è quello che trova un equilibrio fra le esigenze particolari dei vari gruppi coinvolti. Ricordo che l’amministrazione comunale ha da sempre contribuito, in maniera concreta, al sostentamento di questa eccelelnza territoriale”.
Immediata la risposta del Franci che in una nota sottolinea: “Prendiamo atto che, con affermazioni del tutto generiche, si lanciano accuse gravi e infondate, che colpiscono il nostro Istituto. Crediamo di aver sempre improntato l’interlocuzione con il Comune alla massima trasparenza e correttezza. Quindi rispediamo al mittente l’accusa di aver messo in discussione la sintonia con l’amministrazione comunale. Un principio che, per altro, non può e non deve mai pregiudicare il diritto all’autonomia del Conservatorio, sancito dalla Legge. Come abbiamo più volte sottolineato, infine, ribadiamo che la necessità del Franci di rimanere in un complesso come quello dell’attuale sede nasce dal tipo di formazione e dalle peculiarità didattiche del nostro Istituto e non dalla rivendicazione di presunti ‘privilegi’ ai quali, in maniera del tutto impropria, è stato fatto riferimento durante la conferenza stampa. Da parte nostra non verrà mai meno la collaborazione con il Comune, anche per cercare di risolvere la questione delle aule dell’Istituto comprensivo ‘Enea Piccolomini’, ma crediamo che questo percorso vada fatto con trasparenza e correttezza, senza mettere in discussione la funzionalità dell’Istituto e la qualità dei servizi offerti agli studenti. Il rischio è di veder compromesso il percorso di statizzazione dell’Istituto senza il quale la nostra comunità rischia di perdere un’istituzione storica e prestigiosa, fondamentale per la formazione e la crescita culturale della città”.
A questo punto appare chiaro che la contrapposizione continua e non sembra di facile composizione.