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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Consiglio Comunale: gli argomenti trattati

Dai finanziamenti pubblici alla città alla gestione del forno crematorio

SIENA. Un Consiglio Comunale di grande interesse, con all’ordine del giorno numerosi temi, quello che si sta tenendo in queste ore nella sala del Capitano del Popolo di Palazzo Pubblico a Siena.

VALENTINI HA INCONTRATO CLARICH?

“No”, ha risposto stringatamente il Sindaco Bruno Valentini all’interrogazione urgente, presentata questo pomeriggio da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle), per sapere se il primo cittadino aveva incontrato il presidente di Fondazione MPS, Marcello Clarich, per proporre alcuni nomi del CdA della Banca MPS.

AFFIDAMENTO ESTERNO DELLA GESTIONE DEL FORNO CREMATORIO

Il consigliere del gruppo 5 Stelle, Mauro Aurigi, con un’interrogazione urgente, presentata questo pomeriggio in Consiglio comunale, ha chiesto di conoscere i motivi per l’affidamento esterno della gestione del forno crematorio, collocato all’interno del Cimitero del Laterino.

Vista l’imminenza della scadenza dell’attuale affidamento il consigliere ha chiesto “se la concessione riguarderà la stessa ditta, oppure si procederà a nuova gara e se il Comune intende riassumere in proprio tale funzione”.  “Nel caso in cui si escluda la terza opzione  – ha proseguito Aurigi – vorrei  che mi fosse assicurato che a livello competente si siano valutati i costi di questa scelta, sia per la perdita delle conoscenze in materia e di conseguenza il suo difficile recupero nel futuro e la perdita economica a carico della comunità”.

Il consigliere ha fatto presente inoltre il funzionamento, a tempo parziale, del forno: solo due giorni alla settimana e le conseguenze da questo derivanti; ma anche che l’operatività della ditta “è limitato al solo schiacciamento di un bottone per l’avvio, compito che in passato era di competenza  di normali dipendenti comunali”, e  “se è stato calcolato il ritorno economico qualora il forno fosse operante durante tutti giorni lavorativi della settimana viste anche le crescenti richieste da parte di altri Comuni della nostra e altre province che, come asserisce il presidente dell’Associazione “Giordano Bruno” vengono dirottate altrove”.

“E’ una questione seria e sentita – ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Mazzini – e più complessa di quanto può apparire. Proprio recentemente ho partecipato a un incontro in Regione, Ente che dovrebbe predisporre un apposito Piano per le cremazioni, dal quale è risultato che Siena ha un forno crematorio efficiente, a differenza di altre realtà,  per le quali a seguito della chiusura, come è avvenuto a Livorno, stiamo “ospitando gli ultimi viaggi” di cittadini residenti a Piombino. Un aumento di cremazioni, quindi, che per le caratteristiche della struttura non possono essere più di tre al giorno”.

Ed è proprio a causa dell’aumento di operatività che l’attuale affidamento, in scadenza  il 17 marzo, sarà prorogato fino al prossimo giugno, nell’attesa dell’esito del nuovo bando in effettuazione.

Un’esternalizzazione resa necessaria dalla carenza di personale. “Solo tre operai, un amministrativo e un custode, per la cura di 19 cimiteri comunali”.

“Mi dichiaro assolutamente insoddisfatto – ha dichiarato Aurigi – perché non sono spiegati i motivi per i quali il Comune non si riappropria del servizio con conseguente perdita di denaro. Mi informerò più dettagliatamente, riservandomi di intervenire nuovamente sull’argomento”.

A QUANTO AMMONTANO I CONTRIBUTI PUBBLICI A FAVORE DELLA CITTA’?

Contributi pubblici a favore del Comune e della città. Questo l’oggetto dell’interrogazione presentata da Massimo Bianchini (Nero su Bianco), Marco Falorni (Impegno per Siena) e Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra) con la quale i firmatari hanno chiesto al sindaco aggiornamenti sull’arrivo e la destinazione dei finanziamenti esterni “come i 40 milioni di euro, a valere sui fondi europei, promessi dal presidente regionale Enrico Rossi per Siena 2019, indipendentemente dall’esito della candidatura. Oppure, i 200mila euro che il ministro Franceschini ha dichiarato di voler destinare per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2015; o ancora, i 100 milioni di euro per il policlinico delle Scotte, sui quali si era impegnato il presidente Rossi”.

Bianchini ha inoltre chiesto al sindaco “come pensi, eventualmente, di impiegare tali risorse e se ritenga ancora attuale la sua affermazione, rilasciata alla Nazione nel gennaio 2014, quando si dichiarò favorevole alla rottamazione e al rifacimento del complesso ospedaliero delle Scotte, per garantire un più appropriato sky line della città vista dal Chianti”.

Il sindaco Bruno Valentini ha toccato i vari punti sollecitati dall’interrogazione, partendo dall’eredità di Siena 2019: “Lo scorso 28 gennaio abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con la Regione Toscana per valorizzare il patrimonio progettuale messo a punto dall’Unità di missione che ha gestito il percorso di candidatura. Abbiamo tenuto conto, oltre alla nomina e alle attività della Capitale italiana della Cultura 2015, dell’opportunità di favorire lo sviluppo locale di Siena e del territorio anche nella prospettiva di un forte coinvolgimento nel Programma Italia 2019, partendo proprio dal patrimonio culturale”.

“In attuazione di questo protocollo – ha proseguito Valentini – è stato formato un nucleo tecnico con due rappresentanti della Regione e due del Comune, incaricato di redigere un programma di attuazione delle linee tematiche prioritarie entro la metà di maggio. Tra queste, la definizione di un programma che guardi alle celebrazioni leonardiane del 2019 per valorizzare Siena e la Toscana come luogo di nascita della scienza moderna e terra di creatività e d’innovazione; la digitalizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo di strumenti per la sua fruizione, anche per valorizzare la componente “esperienziale” dell’offerta turistica. O ancora, il sostegno alle start up nei settori delle industrie culturali e creative nel campo del turismo sostenibile; dell’innovazione dell’offerta turistica e dell’impresa sociale nei campi della sostenibilità ambientale, del dialogo interculturale e dei servizi alla persona. Infine, lo sviluppo di progetti inerenti il rapporto fra cultura e salute fisica e psicologica”.

“Il nucleo tecnico – ha aggiunto il sindaco – si occupa anche di agganciare ai progetti le linee dei fondi europei di diretta emanazione regionale, assicurandone così la necessaria copertura finanziaria. A oggi, la Regione ha deliberato un primo stanziamento di fondi per un importo di 10 milioni di euro in materia di promozione e valorizzazione della rete dei grandi attrattori culturali museali, che prevede l’area d’intervento sul tema “Il Medioevo in Toscana: la via Francigena”, per la quale sono individuati come soggetti capofila il complesso del Santa Maria della Scala e il Comune di Siena”.

“Per quanto riguarda i 40 milioni citati nell’interrogazione – ha continuato Valentini – la Regione si curerà di dirottare su Siena, per i prossimi cinque anni, i fondi strutturali di provenienza comunitaria in vari settori, dalla formazione all’incentivazione di nuove imprese”.

Sempre nell’ambito dei finanziamenti di destinazione culturale, il sindaco ha aggiornato l’aula che “la quota di 200mila euro destinata a ciascuna delle città nominate Capitali italiane della Cultura 2015, come Siena, dovrebbe essere portata a un milione di euro”.

Infine, sul terzo tema, Valentini ha comunicato all’aula che la direzione generale “Diritti di cittadinanza e coesione sociale” dell’assessorato regionale alla Salute ha convocato il gruppo di lavoro per investimenti di riqualificazione e sviluppo dell’ospedale delle Scotte, con la rappresentanza anche del Comune, dell’Università degli Studi di Siena e dell’Azienda ospedaliera universitaria senese. Il gruppo di lavoro ha individuato alcuni criteri prioritari: la pianificazione e la progettazione degli interventi deve tenere conto della funzione formativa e didattica dell’Università, in riferimento alla presenza, nei percorsi clinico-assistenziali, di studenti e personale in formazione specialistica. Inoltre, gli interventi indicati devono essere espressione di una riqualificazione dell’esistente, nell’ambito del perseguimento degli obiettivi propri di una azienda ospedaliero-universitaria, e la realizzazione di nuove strutture non deve interferire con le aree limitrofe di proprietà privata, attuando gli interventi nell’ambito delle previsioni urbanistiche vigenti e riorganizzando le superfici utili lorde non più utilizzate. Infine, dovranno essere effettuate le necessarie verifiche per le dotazioni a parcheggio connesse, in coerenza con il Regolamento Urbanistico.

“Il gruppo di lavoro ha concluso lo studio – ha detto Valentini – e presentato la relazione, con l’elenco degli interventi per una spesa stimata in oltre 90 milioni, all’assessorato Regionale, dal quale è attesa una risposta entro la fine del mese di marzo. Tra questi, la realizzazione di un nuovo blocco operatorio, di una centrale elettrica e di una centrale frigo, e l’efficientamento dell’anello elettrico; il rinnovo e il potenziamento delle tecnologie sanitarie; laboratori centralizzati; interventi strutturali di riorganizzazione generale”.

“Resto dell’idea – ha concluso il sindaco – che i risparmi di gestione derivanti da un nuovo plesso consentirebbero di abbattere, in un congruo periodo, l’investimento in nuove strutture. Intanto, la ristrutturazione rappresenta, anche nella tempistica d’intervento e grazie al reperimento in tempi straordinariamente rapidi. di 100 milioni da parte della Regione, un fatto positivo che va nella giusta direzione. I lavori partiranno nell’area di pertinenza del policlinico”.

Bianchini si è dichiarato insoddisfatto: “Chiedevo chiarezza e certezze – ha puntualizzato il consigliere – non un mare magno di dichiarazioni. Per quanto riguarda le Scotte non mi pare ancora arrivato niente e in generale, degli oltre 140 milioni previsti, pare non ci sia traccia. Sul resto, veniamo a conoscenza solo ora del protocollo con la Regione citato dal sindaco: perché non ne è stata informata l’apposita Commissione consiliare?”.

COMITATO SIENA CEC 2019. QUALCHE DELUCIDAZIONE!

A seguito della mancata conquista del titolo di Capitale europea della Cultura 2019, Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra), Marco Falorni (Impegno per Siena) e Massimo Bianchini (Nero su Bianco) hanno chiesto un quadro conoscitivo sul Comitato che era stato incaricato di sviluppare e presentare il progetto di candidatura.

Con l’interrogazione presentata nell’assise odierna, Corsi ha chiesto, in particolare, “se ne sia già avvenuto lo scioglimento, o quando avrà luogo; se il Consiglio e la cittadinanza possono essere messi a conoscenza in dettaglio delle spese sostenute; se dopo il verdetto dello scorso mese di ottobre il direttore e lo staff stiano continuando a ricevere emolumenti ed eventualmente per quale attività; infine, se le somme previste in bilancio per il 2015 e gli anni successivi saranno confermate e a quale titolo”.

Il sindaco Bruno Valentini ha informato l’aula che il Comitato di Siena 2019 non si è ancora sciolto per l’espletamento dei necessari adempimenti burocratici e che ne è prevista la chiusura entro i prossimi mesi, al massimo entro l’autunno.

“Per quanto riguarda il prospetto delle spese sostenute dal Comitato – ha proseguito Valentini – l’ufficio comunale che lo supportava nello svolgimento delle proprie attività sta predisponendo la chiusura dei conti. Entro il 30 aprile si procederà all’approvazione del bilancio 2014, dopodiché tutti i relativi documenti saranno pubblicati sul sito istituzionale del Comune e chiunque potrà prenderne visione”.

Il sindaco ha quindi trattato la questione dei riconoscimenti economici: “I contratti stipulati dal Comitato di Siena 2019 avevano scadenze diverse – ha specificato il sindaco – in base alle diverse mansioni affidate; gli ultimi si sono conclusi nel dicembre scorso. In particolare, l’incarico affidato al Direttore di candidatura era legato al raggiungimento di obiettivi come la redazione del bidbook e la sua presentazione alla Commissione Europea, e non a un arco temporale. A oggi, non ci sono più contratti in essere”.

Sul fronte operativo, come ha detto Valentini, “gli uffici comunali si sono sostituiti al Comitato Siena 2019 nel portare avanti la realizzazione del cosiddetto “piano B” e gli eventi legati alla Capitale Italiana della Cultura 2015. Il patrimonio di relazioni, conoscenze e attività prodotto nei tre anni della candidatura di Siena 2019 non andrà disperso, ma sarà utilizzato sia nel nucleo tecnico Regione-Comune sia per la partecipazione ai bandi europei al fine dell’ottenimento di finanziamenti”.

“Non avendo ottenuto il titolo di Capitale europea della Cultura 2019 – ha concluso il sindaco – non è opportuno inserire a bilancio somme con tale destinazione. Piuttosto, saranno previste delle somme da utilizzare, più genericamente, per lo sviluppo e la promozione culturale della città”.

Corsi si è dichiarato insoddisfatto della risposta, che auspicava “più articolata e più efficace per l’aula in termini informativi”.  “Mi chiedo – ha proseguito il consigliere – che tipologia di contratti sia stata stipulata: per esempio, perché il contratto del direttore non è terminato con la presentazione del bidbook, a ottobre, ma è invece proseguito per due mesi successivi?”.

“Infine – ha concluso Corsi – faccio un invito a rivalutare anche la questione del patrimonio intellettuale del Comitato, per il quale lo stesso direttore Sacco ha riconosciuto l’errore di non aver coinvolto al meglio la cittadinanza e il contesto senese”.

SPESE SOSTENUTE DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER I FESTEGGIAMENTI DEL CAPODANNO 

Il quadro complessivo delle spese sostenute per l’organizzazione degli eventi di fine anno 2014 è passato all’attenzione del Consiglio con l’interrogazione presentata da Massimo Bianchini (Nero su Bianco), Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra) e Marco Falorni (Impegno per Siena).

Bianchini, facendo riferimento a “notizie stampa secondo le quali i festeggiamenti del 31 dicembre coordinati dal Comune, ma organizzati da privati, sarebbero stati a costo zero per l’amministrazione”, ha chiesto se per le iniziative promosse in Piazza del Campo, in Fortezza e nel centro storico siano state impegnate delle risorse e in relazione a quali voci di costo.

“In particolare – ha specificato il consigliere – vorremmo sapere se le operazioni di montaggio e smontaggio dei palchi e degli impianti siano state a carico dei privati; se c’è stato un costo per l’amministrazione per remunerare il lavoro straordinario della Polizia Municipale o di altri addetti comunali. Ancora: chi ha pagato la pulizia delle strade e lo straordinario degli addetti: il Comune o Sienambiente? In questo secondo caso, ci sono stati costi aggiuntivi per il Comune secondo quanto previsto nel contratto di servizio?”.

“Per concludere – ha terminato – chiediamo anche se ci sono state spese per l’intervento straordinario di agenti di forze dell’ordine e di altri operatori dei pubblici servizi, quali Vigili del Fuoco, operatori della Misericordia e della Pubblica Assistenza”.

E’ stata l’assessore al Turismo, Sonia Pallai, a ricordare come la Giunta, nell’ottobre 2014, abbia deliberato la predisposizione di “un avviso pubblico per la selezione di uno o più spettacoli a carattere prevalentemente musicale in occasione del Capodanno 2015, con uno stanziamento di 10mila euro per la compartecipazione alle spese di allestimento dell’evento destinato per Piazza del Campo”.

“Non corrisponde al vero – ha puntualizzato l’assessore – né abbiamo mai affermato, come è verificabile consultando la rassegna stampa, che il cartellone degli eventi sia stato a costo zero. E’ invece vero che per le iniziative diffuse nel resto del centro storico e in Fortezza non sono stati erogati contributi, né sostenute spese dirette di funzionamento delle strutture comunali”.

L’assessore ha quindi fornito il quadro dei costi sostenuti per la realizzazione della serata del Capodanno: 9.800 euro come compartecipazione alle spese organizzative dello spettacolo in Piazza del Campo; 1.432 euro per l’impiego del personale dipendente impiegato per gli allestimenti; 1.035 euro per il servizio aggiuntivo di pulizia delle aree interessate dai vari appuntamenti.

Il consigliere Bianchini si è dichiarato soddisfatto della risposta, pur riservandosi “di verificare ulteriormente quanto dichiarato a suo tempo dall’amministrazione – ha concluso – sulla quantificazione dei costi”.

GUARDIA ALZATA SUI RAVE PARTY

I rave party, fenomeno di costume giovanile spesso alla ribalta delle cronache giornalistiche, hanno costituito il tema dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna da Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra), Massimo Falorni (Impegno per Siena) e Massimo Bianchini (Nero su Bianco).

Rimarcando i costi sociali dei rave party e i relativi problemi di ordine pubblico,

Corsi li ha definiti “una fonte di danni e costi per la collettività, che impegna numerosi addetti delle forze dell’ordine per i pericoli collaterali di vandalismi, risse e incidenti stradali e sottopone i cittadini a gravi disagi in termini di emissioni acustiche”.

Il consigliere ha inoltre sottolineato “come il ricorso dei nostri giovani verso queste forme di sballo indotto dal mix di musica, alcool e droga, costituisca di fatto una sconfitta per le famiglie e le pubbliche amministrazioni” e ricordato “certi episodi di incredibile violenza, come l’aggressione a un posto di blocco, con la successiva morte di un carabiniere, avvenuta nel grossetano tre anni fa”.

Sulla base a tali considerazioni, Corsi si è rivolto all’amministrazione comunale per chiedere che “sia fatto il possibile, in coordinamento con le autorità preposte, per impedire che vengano organizzati rave party nel territorio comunale di Siena: perché come diceva un noto spot, prevenire è sempre meglio che curare”.

L’assessore alla Sicurezza e alla Polizia Municipale, Mauro Balani, ha voluto subito condividere le preoccupazioni del consigliere rispetto ai problemi sociali legati ai rave party. Pur specificando che il fenomeno, al momento, non ha mai riguardato il territorio comunale, Balani ha ripercorso alcuni precedenti che hanno interessato la provincia e che destano una certa preoccupazione: “Tra questi – ha specificato Balani – quello in località Farnetella a Sinalunga, che ha portato a 65 denunce e 48 divieti di ritorno nel territorio comunale”.

Balani ha sottolineato, a più riprese, la necessità della sinergia con tutte le forze di polizia, in primis in termini di condivisione informativa attraverso il monitoraggio costante dei social media essendo i canali attraverso i quali vengono promosse le iniziative che necessitano di un monitoraggio preventivo>>.

“E’ lecito supporre – ha aggiunto l’assessore – che, oltre a questo tipo di impegno, sia particolarmente efficace il ruolo di controllo sociale esercitato dalle Contrade, le quali rappresentano anche luoghi di aggregazione giovanile, proponendosi come modelli di vita e di socializzazione alternativi a certe condotte”.

Sostanzialmente soddisfatto Corsi “per la risposta puntuale e precisa e la condivisione di intenti dell’assessore, che ha dimostrato di non voler accantonare il problema. Continuiamo a mantenere alta la guardia con il monitoraggio costante e la collaborazione delle forze dell’ordine”.

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