"il clima di prevaricazione si è palesato già in conferenza dei capigruppo"

SIENA. Gentile Direttore,
ho letto sui giornali di questi giorni le ricostruzioni riguardo al dibattito consiliare sull’atto di indirizzo sul Santa Maria della Scala. E’ con sorpresa e disappunto che nessuno – era tardi la sera e dunque pochi i testimoni – riporti quanto veramente è successo nell’aula, uno scontro durissimo e argomentato, su un atto preconfezionato e che proviene dal più oscuro passato della Siena del disastro. Dai testi dei giornali appare tutto il contrario e cioè che la città, con quanto deciso, abbia risolto il problema SMS. Evviva!
Al contrario: il clima di prevaricazione ha iniziato a palesarsi già in conferenza dei capigruppo, quando il PD e la maggioranza hanno dispiegato la loro irrevocabile volontà di discutere separatamente le due mozioni, relegando quella di minoranza in coda al Consiglio e dunque all’indifferenza generale. Come Minoranza abbiamo potuto avere una discussione comune delle due mozioni, solamente presentando il dispositivo della nostra mozione come emendamento, con tutti i limiti di questo strumento, che per sua natura poteva essere solamente sostitutivo, non essendo integrabile ( senza una mediazione) con la proposta di maggioranza. La nostra proposta consisteva nel demandare ad un organo tecnico scientifico, una Commissione Tecnico -Scientifica la preparazione dei passaggi operativi del progetto, affidando alle migliori menti cittadine e di caratura internazionale la costituzione degli standard necessari al progetto, mettendo a punto e studiando gli strumenti istituzionali migliori. Questo si è rivelato inaccettabile, al punto che la maggioranza, ben conscia del fatto che una divisione della città sulle questioni della cultura non rappresenta la migliore credenziale per la conquista del titolo di capitale della cultura, si è comunque imposta al voto, dopo un maldestro quanto preparato tentativo di dipingerci come provocatori e sfascisti e senza mai aver cercato alcuna mediazione tra le proposte. Dunque la maggioranza, con lucida determinazione, ha portato a termine quanto aveva sin dall’inizio a mente, il piano della giunta Ceccuzzi sul SMS. Continuità nella continuità. A completamento dell’informazione, dobbiamo rimacare il completo disinteresse del sindaco Valentini alla discussione (il quale è arrivato in ritardo e durante tutto il dibattito ha parlato al telefono, trovando anche il tempo di appassionarsi su Facebook al Tour de France!): ma ancora più significativa è stata l’assenza dell’assesore alla Cultura, prof. Vedovelli, che evidentemente ha preferito una decorosa assenza all’umiliazione finale di un dibattito dal quale in questi mesi è stato puntualmente escluso e messo in ombra da altri rappresentanti della cultura.
Nel dibattito come minoranza abbiamo rimarcato con forza l’atto di prepotenza della maggioranza, sempre compatta quando si tratta di rispettare il volere della continuità ceccuzziana! Questo atteggiamento è l’atto più grave che potesse essere fatto per la credibilità politica della città di fronte ai temi della cultura e dunque rispetto alla candidatura di Siena a capitale europea. Di questo la città deve essere consapevole e sapere chiaramente che il clima politico, caratterizzato dalla sopraffazione e dalla scarsa trasparenza, rappresenta l’ostacolo maggiore alle nostre chances di vittoria. Questi metodi dimostrano che Siena non è cambiata e che vi è assoluta continuità con il passato.
Eugenio Neri