Bianconeri sul 2-0 grazie a Portanova, poi la rimonta dell'Akragas. Decide il rigore di Giovanelli
psps
ROBUR SIENA (4-3-3): Fontanelli; Giovanelli, Cason, Portanova, Varutti; Diomande (9’st Mileto), Riva, Zane (12’st Russo); Rascaroli, Crocetti (29’st Nocentini), Titone
All. Coppola
A disp.: Biagiotti, Nocentini, Mileto, Collacchioni, Redi, Vianello, Scalzone, Santoni, Russo
AKRAGAS (4-2-3-1): D’Alessandro; Dentice (49’st Savanarola), De Rossi, Maraucci, Bonaffini; Baiocco, Trofo (12’st Dezai); Tiscione, Arena (24’st Perrone), Catania; Meloni
All. Feola
A disp.: Lo Monaco, Pellegrino, Risolo, Terminiello, Vindigni, Napoli, Dezai, Savanarola, Perrone
ARBITRO: Detta (Magrini – Catamo)
AMMONITI: 42 Zane (R), 11’st Cason (R), 17’st Mileto (R), 24’st Bonaffini (A), 36’st Riva (R), 44’st Meloni (A), 47’st Perrone (A)
ESPULSI: –
MARCATORI: 4′ e 14′ Portanova (R), 37’st Meloni (A) su rigore, 47’st Perrone (A)
RIGORI: Riva (gol), Catania (gol), Russo (gol), Bonaffini (fuori), Titone (gol), Meloni (gol), Nocentini (gol), Savanarola (gol), Giovanelli (gol)
di Filippo Tozzi
MACERATA. Dopo soli venti giorni dalla conquista della LegaPro e dalla vittoria del girone E, la Robur torna in campo con l’ambizione di tagliare un traguardo. In palio c’è il titolo nazionale dei dilettanti con la finale scudetto contro gli agrigentini dell’Akragas. Al calcio d’inizio comandato dal signor Detta, Morgia sceglie Giovanelli per la corsia destra, con Diomande mezzala e Rascaroli esterno nel tridente. Feola risponde con l’eterno Baiocco in cabina di regia nel 4-2-3-1 con Meloni unica punta. L’avvio di gara è un dominio bianconero. Al 2’, Crocetti suona la carica per la Robur con il destro dalla distanza, ma la palla termina fuori. E’ solo il preludio. Dopo soli due minuti, il corner di Zane trova Portanova a centro area e l’incornata del capitano manda in visibilio i 250 tifosi senesi giunti allo stadio Helvia Recina. Al 6’ i bianconeri avrebbero anche l’occasione per raddoppiare, ma Crocetti non riesce a servire Titone vanificando così il tre contro uno in contropiede. La Robur è un fiume in piena. Al 7’ la combinazione da calcio d’angolo tra Titone e Zane libera al tiro l’attaccante senese, ma la palla esce alta sopra la traversa. Centoventi secondi più tardi, Crocetti tenta di farsi perdonare. Il cross è opera di Rascaroli e la tentata voleé del capocannoniere stagionale non inquadra la porta. Al 10’, Zane spacca in due la difesa siciliana con il suggerimento in verticale per Crocetti. L’ex San Marino arriva a tu per tu con D’Alessandro, che gli nega la gioia del gol neutralizzando il suo sinistro sul primo palo. Al 14’, invece, nuovo calcio d’angolo per la Robur. Il copione si ripete, con Zane in veste di suggeritore e Portanova in quella di finalizzatore al volo. La doppietta del difensore porta in pieno controllo i bianconeri. Feola cambi volto alla sua creatura e arretra Catania sulla linea difensiva, avanzando Bonaffini in mediana. Al quarto d’ora, Portanova perde palla in favore di Meloni, che serve Trofo. La sua conclusione è deviata in corner e sugli sviluppi del calcio d’angolo Fontanelli compie il miracolo su Baiocco. L’Akragas inizia a risvegliarsi. Al 20’ Tiscione si libera di Varutti con la finta e conclude verso la porta, ma una deviazione evita guai peggiori alla Robur. Dopo soli due minuti, Giovanelli affonda sulla destra e giunge sul fondo. Un dribbling di troppo gli impedisce il servizio a centro area con la difesa siciliana in affanno. Al 27’, Varutti serve Titone, ma il suo sinistro in diagonale non inquadra la porta. Dodici minuti più tardi, Tiscione si sistema sul punto di battuta del calcio di punizione al vertice dell’area. La sua traiettoria scuote la parte esterna della rete, generando un brivido lungo la schiena della coppia Morgia-Coppola. Il duplice fischio di Detta manda le squadre a riposo con il punteggio di 2-0. Nella ripresa, il film della gara conosce immediatamente una variazione. La Robur arretra il proprio baricentro e, già al 7’st, il suggerimento in verticale di Baiocco per Meloni mette in crisi Fontanelli. L’uscita del giovane portiere bianconero è fuori tempo, ma la palla rimbalza di fronte alla porta vuota ed esce sopra la traversa. Passano solo due minuti e Titone affronta l’intera retroguardia akragantina. La sua conclusione è però fuori bersaglio. Al 14’st Bonaffini va al tiro con il mancino, ma la sua conclusione è centrale e Fontanelli para. Al 22’st, sugli sviluppi del corner di Riva, Russo si crea lo spazio per il sinistro dal limite, ma D’Alessandro si tuffa e salva la porta. Al 35’st Baiocco legge la lenta reazione della difesa bianconera e con un pallonetto la scavalca. Nuova uscita avventurosa per Fontanelli, nuovamente graziato, stavolta dal colpo di testa di Trofo. E’ il preludio al gol. Riva stende Catania in piena area di rigore e Detta decreta la massima punizione. Dal dischetto, Meloni non tradisce e accorcia le distanze. Complice la stanchezza, i ragazzi di Morgia e Coppola accusano nettamente il colpo. Al 41’st, il destro dal limite di Tiscione manca la porta, ma sei minuti più tardi l’Akragas agguanta il pareggio. In pieno recupero, il neoentrato Dezai impegna Fontanelli. Due respinte sulla linea non bastano e sulla terza e decisiva conclusione dell’altro neoentrato, Perrone, esplode la gioia dei circa 50 tifosi siciliani in trasferta. Per la Robur è un autentico shock. Negli ultimi tre minuti di recupero non accade nient’altro. Dopo quarantadue gare stagionali per i bianconeri e quarantuno per i siciliani, l’assegnazione del tricolore dilettanti si disputa ai calci di rigore. Riva, Catania e Russo non sbagliano da dischetto. Il secondo rigore per i siciliani è appannaggio di Bonaffini, che lo spedisce alto. Titone, Meloni, Nocentini e il cucchiaio di Savanarola consegnano a Giovanelli il pallone che vale una stagione. Il jolly ligure è glaciale dagli undici metri e firma i titoli di coda della finale scudetto. La Robur è campione d’Italia.
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