di Filippo Tozzi
SIENA. Le dichiarazioni dei protagonisti dalla sala stampa dell’Artemio Franchi.
CARBONI: “Il primo ad essere dispiaciuto della situazione sono io”
“La squadra ha dato una risposta in una settimana non facile. Abbiamo reagito, dimostrando orgoglio. Oggi non era semplice anche dal punto di vista psicologico, ma questa vittoria ci avvicina ai 40 punti. Un segnale importante in un periodo altalenante. Ieri in conferenza stampa avevo esternato anche il mio disappunto per la nostra situazione. Oggi incontravano una squadra molto produttiva fuori casa, c’erano tutti i presupposti per una gara difficile. Siamo stati bravi a avere personalità, a rimanere in campo per tutta la gara. Non c’è altro da fare, se non cercare di finire la stagione nel miglior modo. Spero per i ragazzi che i risultati risanino la situazione. Quando sarà il momento dirò anche io le mie verità, ma adesso al primo posto c’è e ci deve essere la squadra. Se la prendano con il sottoscritto, l’importante è che la squadra reagisca come oggi. Una vittoria non ci basta, adesso testa alla prossima partita. Ho parlato singolarmente con ognuno dei calciatori. Daniele Portanova non era al meglio a causa di un risentimento e non ho voluto rischiare di perderlo. Non c’è nessun “caso Portanova”, lui è il primo ad essere dispiaciuto di questa situazione perché alla maglia ci tiene da morire. Non ho avuto nessun diverbio con lui, nonostante le voci che sono circolate. Anche oggi ho cambiato tanto, dando comunque la possibilità a tutti di esprimersi. Cercherò di essere un professionista fino alla fine, questo lo posso garantire senza ombra di dubbio. Non reagisco agli insulti e alle provocazioni, nonostante adesso debba inghiottire bocconi amari, ma la mia professionalità mi impone di fare questo. Non mi infastidisce nulla, se non le recenti nostre prestazioni e sconfitte. Ho sempre detto che la squadra aveva alcuni problemi, ma non è mai stato un alibi. Ci siamo sempre messi al lavoro per ottenere il meglio. L’unica cosa che mi disturba è stato il nostro atteggiamento contro Maceratese e Foggia. La nostra classifica non è buona, ma ci sono anche squadre dietro di noi che spendono molto di più. Il mio curriculum parla da solo, ho allenato in piazze importanti come Bari e Genova. Questo non si ottiene senza professionalità. Se questo non basta, mi dispiace, ma io guardo gara dopo gara. Ripeto, se la gente se la prende con Carboni, così sia. L’espulsione? Ho reclamato su due situazioni di fuorigioco, la seconda volta non mi sono neppure rivolto all’assistente ma a Ficagna. Adesso stemperiamo la tensione, perchè rispetto tutti fino a quando non si offende o si lede la dignità delle persone. A quel punto, reagisco anche io”.
INDIANI: “Siena affamato, orgoglioso dei miei ragazzi”
“Orgoglioso della mia squadra perché oggi il Siena ha messo in campo tanto ardore. Dovevamo essere noi i primi a girarla, e non il Siena. A quel punto, il contesto è stato a loro favore. Avevamo assenze come Della Latta, Risaliti e Gemignani, ma non deve essere un alibi. Se il Siena aveva i nostri punti alla vigilia, significa che loro hanno fatto molto meno rispetto ai reali valori e noi molto di più. Non sono solo io a dirlo, specialmente se si guarda l’età media. Abbiamo sofferto sulla taglia fisica e infatti abbiamo perso con due gol su palla inattiva, cosa insolita per noi”.
PELLEGRINI: “Vincere era obbligatorio”
“È una gara che volevamo vincere, ci abbiamo messo rabbia e cattiveria. È una gara che dovevamo vincere. Lavoriamo sempre per migliorarci. Gli scivoloni capitano, ma le motivazioni le analizziamo in settimana. Adesso sotto con la Lupa Roma. A livello personale sto bene, nonostante i mille infortuni e le mille ricadute. Sull’episodio con Sane non saprei dire. Io ero voltato, ha fatto tutto lui e il direttore di gara ha preferito non intervenire. Il gol oggi è arrivato, ma non avevamo dubbi perché conosciamo la nostra qualità. Non so spiegare la discontinuità, ma siamo un gruppo unito e per questo vinciamo o perdiamo tutti insieme. Adesso l’obiettivo è affrontare ogni gara con la massima cattiveria immaginabile. Se si vincono i duelli in campo, questa squadra non ha problemi. Mi aspetto un’altra partita di sofferenza e agonismo, come quella di oggi. La nostra classifica non è giusta, credo che il nostro valore sia superiore. Ma le somme si tirano alla fine. Adesso, nove gare alla morte”.
PONTE: “Quattro persone credono di poter comandare. È inaccettabile”
“Oggi ha prevalso la ragione, la tranquillità. Ha pagato il non prendere decisioni affrettate. Ringrazio squadra e staff per aver reagito sul campo alla contestazione. Non condivido una certa parte di tifosi, perché i toni sono inaccettabili. Una parte nella curva oggi ha additato una persona, e questo è inaccettabile. Se quattro persone si credono di comandare a Siena si sbagliano di grosso e adesso è giunto il momento che qualcuno glielo faccia capire. Si tratta di una piccola fetta di pubblico. Ho cercato di ricucire con queste persone a dicembre, ma adesso è impossibile. Adesso sono io che utilizzo l’appellativo di ‘vergognoso’. A Macerata hanno fatto quello che volevo fare qui. Senza pressioni, hanno cambiato la squadra, correggendo il tiro in corsa. Sembra che qui ci siamo già dimenticati l’importanza di quanto fatto. Aver trovato una persona con una grande passione per raccogliere il testimone. Era quasi impossibile, ma ci sono riuscito. Qualcuno non ha ancora capito che i soldi sono della Durio, che ha comprato qualcosa anticipando la cifra. La stragrande maggioranza dei tifosi ancora potrebbe non aver capito questo passaggio. Ci mancano due o tre punti su otto gare e per questo credo che possiamo andare avanti per la nostra strada. Spero quindi che il passaggio proprietario arrivi il prima possibile. La matematica salvezza accelererà il processo di cessione totale delle quote”.
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