
Terza giornata di campionato, la prima per San Giobbe, dopo tanta attesa. Finalmente il debutto questa domenica a Piombino.
“Avevamo tanta voglia di iniziare la stagione. Abbiamo avuto un precampionato lungo, tortuoso e adesso non vediamo l’ora di scendere in campo, cominciare la nostra avventura e farci conoscere al nostro pubblico. Vogliamo far vedere quello che abbiamo fatto in questi due mesi e poi da qui gettare le basi per la nuova stagione”.
Quest’attesa più lunga del normale è stata un vantaggio o ha creato qualche problema?
“Come in tutte le cose bisogna guardare i lati positivi e quelli negativi. Chiaramente abbiamo avuto più tempo per lavorare. Abbiamo dovuto però affrontare delle difficoltà, perché sostanzialmente dall’inizio della stagione ad oggi non ci siamo mai allenati tutti insieme. Qualche infortunio, qualche acciacco, Gravaghi che è andato al Mondiale. Comunque anche le settimane in più di lavoro sono state settimane zoppe, per certi aspetti. Sicuramente ci sono servite per gettare le basi per avere numerose scelte durante la stagione, senza magari dover per forza ripartire da zero su certi tipi di lavoro. Dall’altra parte, iniziare in ritardo rispetto ai nostri avversari potrà essere una un piccolo problema nelle prime uscite, per trovare il ritmo e per essere pronti alla fisicità e alla durezza delle partite ufficiali. Abbiamo fatto soltanto amichevoli, anche se di ottima qualità e contro squadre molto attrezzate e forti. Nelle prime giornate si possono indirizzare gli umori di una stagione, e questo può essere il pericolo più grande”.
A livello fisico “Raffaelli ha saltato tre settimane, ma solo ad inizio preparazione. Molinaro invece ha un infortunio un pochino più serio e sta affrontando una terapia lunga per un’ernia cervicale, che non gli ha permesso di giocare alcuna gara del precampionato e verrà valutato la prossima settimana. Oltre a lui avremo Chapelli squalificato, quindi un’altra assenza importante. La squadra per il resto sta abbastanza bene per quello che può essere il momento della stagione. Una condizione fisica buona, ma sicuramente non ancora ottimale, perché c’è bisogno di mettere minuti veri nelle gambe. Tra l’inizio e la fine del mese di novembre si cominceranno a vedere, secondo me, i nostri veri valori”.
“Come società abbiamo scelto di confermare uno zoccolo di giocatori che avevano fatto un percorso insieme a noi la scorsa stagione, e alcuni anche nelle precedenti, per avere una base abituata a lavorare con le nostre modalità, abituata alla filosofia della società e che potesse aiutare nell’inserimento dei nuovi. Quando si arriva in una realtà come Chiusi, per quanto la gente ne parli bene, non si ha la percezione della realtà che si va ad affrontare. Questo è un posto dove si vive molto bene, si può lavorare serenamente, si può crescere e si può avere un impatto sulla propria importante. Però dall’altro lato la vita di paese e la tranquillità di Chiusi spesso vengono quasi sottovalutate. Un giocatore di base gioca per essere agonista, per sentire duemila persone che lo incitano. E magari all’inizio non è proprio così e se un ragazzo non è pronto a questo impatto, o si spaventa oppure cerca qualcosa di più motivante. E invece avere uno zoccolo di giocatori che possono segnare la strada, far capire anche ai nuovi che il nostro pubblico c’è e si fa sentire quando è il momento è importante. Continueremo le varie attività per coinvolgere il paese e tutta la zona della dell’Etruria perché vogliamo sicuramente diventare una società di riferimento per i nostri tifosi e per gli appassionati”.
“Le squadre più attrezzate sono quelle che nelle prime giornate hanno già fatto vedere cose importanti. Devo dire che Caserta ha fatto una rimonta veramente significativa nell’ultima partita. La Virtus Roma ha vinto due volte anche se ha un po’ sofferto, rispetto a quello che potrebbe essere il suo potenziale. Una squadra che può essere la sorpresa è Latina. Che poi sorpresa, visto il nome della guida tecnica, per modo di dire. Le squadre che sapevamo e che ci aspettavamo sono partite molto forte, quindi non c’è tempo da perdere”.
“Lo scorso anno la partita di Piombino arrivò in un momento in cui potevamo veramente finire nella zona calda della classifica. Quella vittoria ci dette la possibilità di staccare il gruppo, oltre a una consapevolezza e un’unità di intenti che poi ci ha portato alla striscia che ha cambiato totalmente la nostra stagione. Quest’anno siamo ancora all’inizio. Piombino è una squadra rinnovata, che ha deciso di continuare con con coach Conti, arrivato alla fine della scorsa stagione. Il loro modo di giocare è aggressivo, sono una squadra che pressa a tutto campo dal primo minuto. Hanno giocatori come Giunta, Menconi e Forti, che lo possono fare e anche molto bene; in attacco Raivio è il punto di riferimento, ma hanno tanti giocatori che si possono accendere. Giocano una pallacanestro molto dinamica e si muovono molto. Dovremo stare attenti, soprattutto a livello comunicativo, a non fare errori difensivi nel loro movimento di palla e poi a cercare, il più possibile, di gestire il ritmo della partita. Sappiamo che, un po’ perché arriviamo in corsa rispetto a loro che hanno già due giornate sulle gambe e un po’ per le caratteristiche dei nostri avversari, se accettiamo di fare una partita ad alta velocità potremmo incontrare problemi. Considerando anche il palazzetto caldo in cui andremo a giocare”.