Mentre la società cerca soluzioni, la squadra resta unita e lavora sodo

di Umberto De Santis
SIENA. Quello che avevano da dire, i tifosi organizzati della Brigata lo avevano scritto negli striscioni applauditi durante la partita contro Omegna mercoledì sera. Perciò la comparsa di scritte offensive e di qualche minaccia di una pessima fine (Se la Mens Sana morirà, qualcuno la seguirà) sui muri del PalaEstra ha preso tutti di sorpresa e appare riconducibile a qualche cane sciolto che ha veramente poco da dire anche in questo momento di crisi societaria. E poco c’entra la sconfitta contro la formazione dell’ex Alessandro Magro: dopo sei vittorie consecutive le probabilità di una battuta d’arresto erano elevate; la Paffoni ha trovato il jolly nell’ultimo quarto di Ramon Galloway che se forse non è l’asso che si aspettavano a Varese in A, dopo aver trascorso gran parte del terzo periodo in panchina, è stato determinante nell’ultima frazione di gioco.

L’improvvida uscita dell’assessore Tafani su un possibile smantellamento dell’ossatura della squadra, che ha ipotizzato il rilascio di due-tre elementi dall’ingaggio più cospicuo a salvezza raggiunta ha scatenato i procuratori di giocatori e i dirigenti di qualche squadra, ma non sembra aver minato la solidità del gruppo, che ieri ha ripreso l’attività e la preparazione in vista della trasferta piemontese. Saranno rivalutate le condizioni di Borsato, uscito con un piede malconcio già domenica, e di Roberts che ha saltato l’infrasettimanale per il problema alla caviglia e che ha svolto lavoro a parte senza corsa.
A Caserta premono per avere notizie su Dane Di Liegro, perchè l’ex mensanino Nika Metreveli è out per infortunio per almeno un mese e il roster dei campani è piuttosto limitato – problemi di budget esistono un po’ dappertutto. Voci e tempeste però continuano a rimanere fuori dello spogliatoio senese e, se dalla dirigenza dovesse arrivare quanto prima un segnale chiaro o se si concretizzassero le cosiddette “cordate” che si stanno muovendo nell’ombra o nella sovraesposizione sulla stampa cittadina, tutto rientrerebbe nella normalità.
Una ultima annotazione che facciamo riguarda un tentativo di azionariato popolare e/o di sottoscrizione tra i tifosi della squadra: ci risulta esistano due riferimenti a proposito, ma ne occorre uno solo e qualificato. Soprattutto che possa entrare in armonia con la Polisportiva, che rimane sempre il proprietario della società. Certe cose non si improvvisano, aumentano solo la confusione che è l’ultima cosa di cui la Mens Sana ha bisogno adesso.