5 più coach Pianigiani i senesi sparsi in 3 squadre, a parte i vari ex

di Enrico Campana
SIENA. La nazionale italiana ha messo piede in Lituania dove da mercoledì 31 agosto cominciano i campionati d’Europa. Il calendario dell’Italia, che gioca nel girone di Siaulai, è il seguente: mercoledì 31 agosto 14.15 Serbia-Italia, giovedì 1° settembre ore 20 Germania-Italia, venerdì 2 settembre Lettonia-Italia ore 16.45, sabato 3 riposo, domenica 4 Francia-Italia ore 16.45, lunedì Israele-Italia ore 14.15. Ricordiamo che la Rai trasmette su Rai Sport 1 le dirette e Fibatv a pagamento in streaming.
La formula prevede 4 gironi da 6, passano le prime 3 portandosi i risultati acquisiti alla 2.a fase che si sviluppa in 2 gironi da 6 squadre. Se l’Italia passa, trova le prime 3 del Girone A quello con Spagna campione d’Europa, Turchia vicecampione mondiale e Lituania bronzo mondiale! E che vuoi di più dalla vita…
Proseguendo nella “spiega” della formula: le prime 4 si affrontano in un match secco, poi semifinali e finali. Due anni fa in Polonia questo il podio: 1.a Spagna, 2.a Serbia, 3.a Grecia, 4.a Slovenia. Le 12 eliminate nella prima fase tornano subito a casa.
E’ il secondo anno di gestione-Pianigiani. Nel primo non ce l’aveva fatta a portare la squadra alla qualificazione, ma col 3° posto dietro Montenegro e Israele – grazie al nuovo format a 24 squadre – l’Italia è stata ripescata confermando che Supersimo oltre che meritevole è un uomo fortunato. Del resto – e questa è un’anticipazione – gli è stato già rinnovato il contratto anche per la prossima stagione fino al termine del ciclo olimpico, giusto per fargli sentire la fiducia, anche se il cammino verso Londra è un vero slalom ad alto rischio.
Gli europei qualificano per i Giochi solo le 2 finaliste, un assurdo pensando alla qualità del Vecchio Continente rispetto agli altri, America compresa essendo il basket un’invenzione (purtroppo sacrificale, esattamente come oggi in Italia) dagli atzechi e reinventato il professor James Naismith nel tardo ottocento e arrivato in Italia grazie a un’estimatrice del vecchio “prof” di Springfield, la sua collega senese Nomi Pesciolini.
Un fatto passato nelle pieghe della formula, e che l’Italia avrebbe dovuto subito evidenziare, non per mettere le mani avanti, anche se quando si va a marketing certi discorsi possono raffreddare gli sponsor d’accatto (non d’attacco, come per dire d’occasione…). La formula è degna delle Forche Caudine, per cui nemmeno la vincitrice del bronzo, teoricamente traguardo possibile per l’Italia, ha il posto garantito, e le 4 squadre classificate dal 3° al 6° posto dovranno rigiocarsi la sorte per i 3 soli posti in palio nella lotteria del torneo pre-olimpico in programma ai primi di luglio del prossimo anno (scelta obbligata: i Giochi cominciano il 27 luglio), in una sede che sarà decisa dalla Federbasket mondiale il 12-13 marzo.
Siccome il pre-olimpico è un collo di bottiglia strettissimo, per cui di sicuro una delle 4 starà fuori, è chiaro che bisogna fare il possibile per non mancare a Londra e pe4rdere un altro quadriennio. Se l’Italia dovesse qualificarsi, ripeto come sua possibilità, fra le prime 6 agli europei nascerà la grana della disponibilità del trio dei giocatori NBA e soprattutto quello del calendario del campionato che si protrae fino alla fine di giugno. A quel punto bisognerà mettersi attorno a un tavolo e compattare il più possibile i playoff, magari tagliando la finale a 3 partite per guadagnare tempo per la preparazione. Ipotesi che naturalmente la Lega non vorrà nemmeno prendere in considerazione, anche se potrebbe essere frutto di un do ut des nella riunione odierna a Roma dove i club di A chiedono un passaportato in più .
Se invece l’Italia non arriva fra le prime 6 s’impone un altro problema: la conduzione part-time non sarebbe più sostenibile anche in presenza del contratto rinnovato, anche perchè bisognerebbe varare un piano di rilancio sul prossimo ciclo olimpico mirato a Rio de Janeiro 2016. E a questo punto a furor di popolo Pianigiani dovrà scegliere fra quello di Siena e della nazionale. A 40 anni è una scelta difficile, è difficile uscire dal guscio dorato. Ma nella vita bisogna correre certi rischi, e capisco che fare il coach a Siena il posto è sicuro come quello di un alto dirigente di banca.
In ogni caso, nonostante il calendario contrario, ci sono già due pronostici eccellenti che danno per scontato l’Italia già a Londra, quello del presidente del CONI Gianni Petrucci e di Matteo Boniciolli, l’ex coach della Lottomatica Roma, l’unico che è riuscito (come Repesa) a battere Siena con squadre diverse, il quale ha scelto di allenare nella lontana Astana, moderna metropoli costruita dal Kazakhistan grazie alla ricchezza derivante dal petrolio.
In questo europeo grandissima soddisfazione per Siena essere fra i club più rappresentati d’Europa con un’offerta senza precedenti: la nazionale azzurra conta su coach Pianigiani, che martedì a Siaulai incontra la stampa, impatto mediatico che mi incuriosisce. Uno dei preparatori del Jumbo Staff (17 componenti con tanto di “santino” sul sito Fip, quasi 1,5 per ciascun giocatore…) tiene cognome senese, Matteo Panichi. Nato a Firenze, diplomato a Urbino, è un vero globetrotter (Pesaro, Cremona, da ultimo Montegranaro).
Pianigiani ha voluto due allievi prediletti, Marco Carraretto e Tony Maestranzi. Quest’ultimo acquistato da Montegranaro e non ancora sicurissimo di rimanere a Siena. A proposito: in Grecia continuano a dire che Zisis ha problemi di famiglia e vorrebbe transare l’anno di contratto che gli rimane, magari accettando le offerte dell’Olimpiakos che non demorde. Siena “foraggia” altre 3 nazionali: ovviamente la Grecia di cui Zisis è il regista titolare, la Lituania il cui allenatore Kestutis Kemzura ha stupito tutti (probabilmente anche se stesso..), richiamando in nazionale gli over30 senesi Rimantas Kaukenas e Kristof Lavrinovic da lui pensionati due anni fa, dopo l’europeo di Polonia, per ricostruire la squadra. Operazione conclusasi l’anno scorso con un brillante 3° posto mondiale. Il quinto senese è Bob McCalebb che uno strano destino ha voluto diventasse cittadino della Macedonia. B-Mac sta giocando splendide partite con la squadra del paese d’adozione, l’ultima quella con la Germania dove gli ha schiaffato in faccia 24 punti. Per rendere più credibile l’operazione, la sua federazione lo iscrive a referto dando una pennellata d’Oriente al cognome: L. MekKalebb. Nella Fyr Macedonia gioca un’altra vecchia conoscenza senese, Vlado Ilievski.
Per la verità ci sarebbe anche Nika Metreveli che è stato chiamato dalla nazionale della Georgia, e non so se però sia riuscito a entrare fra i 12. Il 20enne gigante – che Siena ha prestato alla Dinamo Sassari per la prossima stagione – è arrivato in Italia giovanissimo per Rimini, gli è stato trovato un passaporto italiano e Siena in qualche gara l’ha inserito nella prima squadra non ritenendolo ancora pronto.
Naturalmente gli ex non si contano, e se Harry Domercant passaportato bosniaco gioca agli europei con la repubblica slava islamizzata, il venezuelano Hector Rivas, il simpatico Pepito che entrava nelle rotazioni della stagione 2007-2008, quella dello scudetto e del 3° posto europeo (1° anno Pianigiani), è una delle star del Campionato delle Americhe.
Infine dobbiamo dar conto dell’esatta grafia del pezzo da 90 del team senese il cui cognome dovrebbe essere stato accorciato in Kristof Lavrinovic. In realtà nella sua lingua lituania è ufficialmente Kšištofas Lavrinovičius. Questa l’esatta grafia, e la pronuncia è “Ksciscistofas Lavrinovicius”.
Gli astri per ora sono dalla parte degli azzurri, a parte il misterioso scivolone di Atene per il quale Simone Pianigiani si è immolato al pagando il debito a nome di tutti con una dolorosa contusione alle costole. Le avversarie più pericolose degli azzurri, sarà un caso, hanno subito il morso della sfortuna. La Francia ha perso il carismatico e potente Turiaf, giocatore dei Knicks, e il play Diot. La Serbia non è riuscita a recuperate Velicjovic e ha due giocatori acciaccati, Nemanja Bjelica e Marko Keselj, mai è così favorevole incontrarla subito. Mentre Israele manca del suo miglior giocatore, Omri Casspi, primo israeliano a giocare nella NBA per un problema al ginocchio. Casspi sta quanto a Gallinari all’Italia.
Se l’Italia prosegue il cammino nel girone di qualificazione ai quarti trova una Lituania senza il gemello Darius Lavrinovic (lesione del tendine d’Achille) e l’acciaccato Javtokoas, mentre la Turchia è priva delle sue due torri NBA Semir Erden (Cleveland) e Mehmet Okur (Utah Jazz). Anche questo serve.
(Foto sito FIP)