Riflessione sulle ragioni dell'esonero di Griccioli

di Augusto Mattioli
SIENA. Ora che la decisione è presa, si capirà cosa ha originato l’esonero di Giulio Griccioli da capo coach (sostituito da Matteo Mecacci, che dalla serie B portò la Mens sana in A2, “retrocedendo” a viceallenatore con Ramagli nella primo anno di A2).
In effetti, nel corso della presentazione del nuovo coach si è un po’ sorvolato sui motivi della decisione del tecnico nicchiaolo. Però qualche interrogativo occorrerà farselo. Griccioli non era soddisfatto di come è stata costruita la squadra di quest’anno? Può darsi. Almeno questa è la sensazione che non pochi hanno. Ovviamente in questi casi nessuno parla apertamente, come è nella prassi dello sport, di qualsiasi sport. Si ringrazia e si va avanti. Pensando ai prossimi impegni. E quello di domenica prossima contro Roma sarà difficile.
In quale modo e con quali criteri e per quale traguardo è stata costruita la squadra? E soprattutto, c’è stata l’adesione completa del coach? Certo Bagatta, uomo di esperienza, ha ricordato, in sostanza, che ogni squadra ha le sue debolezze. Che ovviamente ha anche Siena. Fino ad ora però la squadra non ha dimostrato di avere un carattere tecnico e mentale preciso.
Il lavoro di Mecacci, allenatore “non di ripiego”, come hanno voluto sottolineare i vertici della società biancoverde, non sarà facile. Da come uscirà, dai risultati che avrà si capirà appunto se era Griccioli (verso il quale ha avuto parole di solidarietà e di rincrescimento per la decisione della società), il responsabile dei mancati risultati o anche delle scelte della nuova società.
Certo oggi è bene pensare a come andare avanti nel migliore dei modi per far decollare la squadra. Ma non guasta anche una seria riflessione. Senza comunque andare alla ricerca di capri espiatori.