"Occorre monitorare la diffusione di questo parassita e servono urgentemente linee guida”

TOSCANA. La cecidomia fogliare è un parassita, un insetto fitofago autoctono, che da oltre quattro anni ha colpito gli oliveti in diverse parti d’Italia, in particolare in Liguria e Toscana, ma alcuni focolai si sono verificati anche in Puglia. In Toscana le zone più colpite sono la Lunigiana e la Provincia di Massa Carrara, ma si sono registrati casi anche nella Provincia di Grosseto. Si tratta di un piccolo insetto che è stato sempre presente negli oliveti e che prima veniva controllato da altri insetti antagonisti; un equilibrio naturale che però è stato compromesso. Negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento delle temperature, la popolazione degli insetti presenti è cambiata, gli olivi vivono diverse fasi di crescita vegetativa e la cecidomia attacca la pianta proprio a partire dalle foglie più giovani, dai germogli, dove depone le larve. Si sviluppano poi sulle foglie delle escrescenze anomale, che compromettono la capacità fotosintetica della pianta e portano alla riduzione della produzione di olive e all’aumento dei costi per produrre olio.
Per Adriano Petacchi, presidente di Confartigianato Frantoiani Toscana: “La qualità degli oli Toscani negli ultimi anni è sempre migliorata, anche nelle aree dove si è diffusa la cecidomia. Tuttavia, a causa anche dell’abbandono degli oliveti in collina, l’infestazione rischia di diffondersi e di creare danni anche al turismo enogastronomico. Invitiamo gli olivicoltori a monitorare la diffusione di questo parassita e la Regione Toscana ad emanare urgentemente delle linee guida che forniscano le indicazioni necessarie per impostare una corretta difesa contro questo insetto con prodotti fitosanitari a basso impatto ambientale. Se non si interviene tempestivamente, ed in modo coordinato, le conseguenze economiche per i produttori e per l’intera filiera olivicola regionale potrebbero essere disastrose”.