Il ruolo attivo dei contadini custodi ed il nuovo mercato agricolo di San Frediano per riportare in tavola varietà antiche che rischiano di scomparire per sempre

TOSCANA. L’antico pomodoro della Valdibisenzio dalle inconfondibili striature sulla buccia, il rusticissimo pollo del Valdarno e la cipolla di Certaldo: dal rischio estinzione alle tavole grazie ai contadini custodi di Campagna Amica. Sono gli ultimi tesori della incredibile biodiversità toscana inseriti dell’atlante dei Sigilli di Campagna Amica di cui fanno parte altre straordinarie ma fragili eccellenze come il carciofo Sanminiatese, il fagiolo Zolfino, la patata bianca del Melo, la pesca regina di Londa, il Pomodoro Pisanello e molti altri. Piccole produzioni agricole, coltivate ed allevate dai contadini nei loro orti, che la globalizzazione e l’industria alimentare, stanno provando a sfilare dai nostri piatti per sostituirli con cibi ultra processati e varietà più convenienti (per loro).
A denunciarlo è Coldiretti Toscana in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità che si celebra il 22 maggio. “L’unico modo per salvare la nostra biodiversità alimentare dall’estinzione è riportarla sulle nostre tavole. E’ un percorso in salita che non ci spaventa e non spaventa soprattutto i nostri produttori a cui abbiamo messo a disposizione la rete di mercati di Campagna Amica per raggiungere questo obiettivo insieme. – spiega la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani – Dal prossimo 6 giugno questa rete si amplierà ulteriormente e potrà contare sul più grande farmer market della Toscana che apriremo a Porta San Frediano a Firenze a pochi minuti da Ponte Vecchio. Oltre mille quadrati al coperto dove i residenti ed i turisti potranno trovare tutte quelle varietà e produzioni che i nostri produttori ci stanno facendo riscoprire insieme ai loro sapori dimenticati”.
In Toscana le varietà di legumi, ortaggi e frutti classificati a rischio estinzione sono più di una trentina. Si va dalla pera gentile alla susina di coscia monaca garfagnina, dai peschetti del Candia coltivati tra i vigneti terrazzati al melograno di Firenze e così via. A livello nazionale, rileva una indagine di Coldiretti e Campagna Amica, circa 2/3 della frutta antica a livello varietale è andata perduta nel secolo scorso. Basti pensare che a fronte delle circa 400 varietà di mele catalogate nel nostro paese, il 90% del mercato è costituito da solo 4 di queste. In Toscana queste varietà sono almeno tredici quelle inserite tra i prodotti agricoli tradizionali in costante pericolo come la mela binotto che cresce sulle piante spontanee in Lunigiana o la mela di montagna del Casentino. Frutti che senza l’impegno degli agricoltori e la presenza di un canale di vendita dirette finiremmo di trovare solo sui libri.
Un argine importante alla standardizzazione e alla tutela della biodiversità è rappresentato dall’azione di recupero portata avanti in questi anni dalla Fondazione Campagna Amica che ha censito oltre 1.500 prodotti in via di estinzione, i “Sigilli di Campagna Amica” che sono stati recuperati per essere venduti nei mercati contadini. Si tratta di specialità della tradizione che spesso vengono riprodotte grazie a pochi semi o esemplari superstiti. Vere e proprie testimonianze di storia, cultura e saper fare contadino.
Per informazioni www.toscana.