
SIENA. Presentato il Masgalano 2025, che andrà alla migliore fra le comparse delle diciassette Contrade per eleganza, dignità di portamento e coordinazione nel corso del Corteo Storico. Il premio, realizzato da Laura Brocchi e presentato dal direttore dell’Archivio di Stato di Siena, Cinzia Cardinali, è stato offerto quest’anno dall’Associazione Storica Palcaioli di Siena e dall’Associazione Palcaioli Senesi.
L’opera. Laura Brocchi ha ideato e realizzato un bacile in argento battuto a mano, concavo, di forma rettangolare e sviluppato in altezza, che richiama la forma tradizionale del bacile storico. La superficie in argento è lavorata a sbalzo e decorata a punzone, con una densità decrescente verso il basso, così da conferire leggerezza e movimento all’opera. Al centro si inserisce un nastro orizzontale in rame modellato, che rappresenta la committenza collettiva delle due Associazioni che hanno offerto l’opera: non una singola figura, ma un insieme, identificabile attraverso il servizio prestato nell’allestimento e nella gestione dei palchi. I palchi, come si legge nella proposta di offerta del Masgalano, costituiscono parte integrante dell’iconografia della festa, elementi essenziali, ma silenziosi del Campo nei giorni della Carriera, testimoni delle emozioni, dei suoni e dei gesti che animano la città. Su questo nastro di rame inciso e modellato a mano si riconoscono i particolari delle balaustre lignee, a testimonianza della multiformità delle due Associazioni. Il bacile d’argento diventa Piazza del Campo, all’interno della quale si svolge il cerchio dei palchi rappresentati a incisione cesello sul rame, anche questo modellato a mano sulle incudini della fucina di famiglia. Sulla superficie d’argento prende forma la Torre del Mangia, raffigurata in modo realistico, con le sue fondamenta che si trasformano in radici, da cui emergono i denari posti, secondo la cronaca di Agnolo di Tura del Grasso, nelle fondamenta stesse durante la cerimonia della posa della prima pietra nel 1325. Tra questi, un denaro autentico è stato incastonato nell’opera: l’unico elemento non realizzato dall’artista, ma integrato come testimonianza viva del passato e della storia della città. Simboleggiata dalla Piazza del Campo, la comunità senese è il cuore dell’opera. Completano il Masgalano gli stemmi del Comune di Siena, del Magistrato delle Contrade e del Comitato Amici del Palio, applicati in argento sulla superficie, come un tempo si usava sulle facciate dei palazzi. Una struttura in ferro battuto, già integrata nella scultura, consentirà al Masgalano di essere esposto nel museo della Contrada che se lo aggiudicherà.
Le dichiarazioni. “Realizzare sei Masgalani – ha dichiarato l’artista Laura Brocchi durante la cerimonia – è un onore straordinario che la mia città e le sue istituzioni mi fanno. Ancora una volta ho il privilegio di presentare ai senesi una mia opera nella quale ho trasmesso passione, professionalità, impegno e soprattutto il grande amore per Siena”.
“Il Masgalano – ha sostenuto Cinzia Cardinali, direttore dell’Archivio di Stato di Siena – è un’opera d’arte con una sua fisicità espressiva che deve anche ‘significare’, raccontare, esplicitare chi lo ha promosso, di cui è quindi un manifesto con un messaggio da veicolare, e uno stemma parlante, in quanto portatore di simbologie e assonanze di un tema specifico. Bellezza, passione e onore sono le tre parole, polisemiche e evocative, che Laura sceglie quali valori fondanti della Festa, nelle quali ciascun senese e tutta la comunità si può riconoscere, a partire da coloro che entrano in Piazza a rappresentare la propria Contrada. In quest’opera ci sono gli elementi, ma c’è soprattutto l’arte di Laura, di Siena e la sua storia. In una parola c’è l’emozione dell’arte”.
“È davvero un grande onore per me – ha dichiarato Riccardo Ricci a nome dei Palcaioli che hanno offerto il Masgalano per l’anno 2025 – poter rappresentare oggi tutti i colleghi proprietari o gestori dei palchi, che hanno deciso di offrire il Masgalano per questo 2025. L’idea di offrire il Masgalano nasce dal ritrovamento in archivio, presso il Magistrato delle Contrade, del primo accordo di dazione volontaria, datato 1925. Donare quest’opera d’arte, dunque, ha un duplice significato: il primo è quello di dare senso e visibilità al contributo che la maggior parte dei palcaioli dà alle diciassette Consorelle; il secondo è per dare rilevanza a questo sodalizio tra palchi e Contrade, che dura evidentemente da almeno cento anni. I palchi, dunque, non sono solo pezzi di legno, sono strutture che possono raccontare la storia del Palio essendone parte viva e silente”.
. (Foto di Andrea Lensini)