Allocca: "Creare un filo rosso tra passato e presente"

FIRENZE. “Una giornata particolare, che abbiamo deciso di organizzare, alla vigilia della Giornata della Memoria, per ricordare uno sterminio che per troppo tempo è rimasto nel dimenticatoio”. In questo modo l’assessore alle politiche sociali della Regione Toscana, Salvatore Allocca, ha voluto sottolineare il significato delle iniziative dedicate oggi alle persecuzioni e ai massacri dei rom e dei sinti sotto il nazismo. Iniziative che si sono aperte questa mattina con un convegno all’Auditorium di Santa Apollonia, a Firenze.
“Un modo – ha aggiunto Allocca – per creare una sorta di filo rosso tra passato, presente e futuro. Guardiamo allo sterminio di ieri, ma con un occhio all’attualità e quindi a tutte le problematicità che riguardano queste popolazioni. E l’attenzione si sposta anche al futuro e alle politiche che la Regione, per prima in Italia, ha voluto avviare per promuovere l’integrazione e sopprimere le tendenze, mai sopite, alla separazione e ghettizzazione. Non a caso – ha concluso l’assessore – abbiamo voluto realizzare questa giornata grazie alle associazioni rom e sinti che hanno accolto il nostro invito con grande partecipazione ed entusiasmo”.
Gli storici stimano a 500 mila le vittime rom e sinti durante la seconda guerra mondiale. In Italia la persecuzione durante il fascismo è memoria ancora da riconoscere pienamente. Se l’internamento civile non comportò gli omicidi di massa che si consumarono nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, esso rappresenta comunque una pagina nera della nostra storia. Soprattutto in relazione al biennio 1943-45 quando gli arresti sotto la Repubblica Sociale Italiana furono il presupposto della deportazione verso i lager.
Ma quella di stamattina è stata anche l’occasione per richiamare gli impegni che in questi anni la Regione ha portato avanti per promuovere l’inclusione delle popolazioni rom e sinti presenti sul territorio. Secondo i dati della Fondazione Michelucci, in Toscana attualmente vivono circa 3.600 rom e sinti, tra villaggi, insediamenti riconosciuti e non, aree private e inserimenti in alloggi di edilizia residenziale pubblica.
L’ultimo provvedimento, in ordine di tempo, è stata l’istituzione del “Tavolo per l’inclusione e l’integrazione sociale delle popolazioni Rom, Sinte e Caminanti”, nel febbraio 2013. Il Tavolo, esperienza finora unica in Italia, rappresenta il punto di incontro con enti locali, istituzioni pubbliche e organismi del terzo settore attivi nel territorio regionale nella promozione dei processi di inclusione e integrazione sociale. Tra le altre cose, punta a raccogliere atti normativi, verbali delle riunioni, iniziative e materiali di approfondimento.
Prosegue anche il lavoro dell’Osservatorio toscano sulla condizione sociale e abitativa di rom e sinti, realizzato in collaborazione con la Fondazione Michelucci, che lo gestisce dal 1995. L’Osservatorio fornisce un aggiornamento costante sugli insediamenti “ufficiali”, i villaggi, le aree private, gli insediamenti “non autorizzati”.
Da segnalare infine, sul versante abitativo, l’impegno della Regione a superare la logica dei “campi”, con 2 milioni di euro stanziati per quattro progetti in corso a Lucca, Pistoia, Seravezza e San Giuliano Terme.