Lo stabilisce una sentenza della Cassazione in sede civile
ROMA. Contrariamente alle risultanze del processo penale, che ha mandato assolti alcuni imputati militari accusati di aver depistato le indagini sulla strage di Ustica senza riuscire a stabilire le cause della tragedia del 27 giugno 1980, la Cassazione, in sede civile è giunta a una conclusione. La strage, infatti, avvenne a causa di un missile e non di una esplosione interna al Dc9 Itavia con 81 persone a bordo, e lo Stato deve risarcire i familiari delle vittime per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli. Questa la prima sentenza definitiva di condanna al risarcimento, oltre a essere la prima verità su Ustica dopo 33 anni dagli avvenimenti. I giudici hanno avvalorato così quanto dichiarato nel 2007 da Francesco Cossiga. ex capo dello Stato italiano e all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio, cioè che la responsabilità del disastro sia stata di un missile francese «a risonanza e non ad impatto» destinato ad abbattere l’aereo su cui sarebbe trovato il dittatore libico Gheddafi e che volava vicino al Dc9 Itavia nella notte della tragedia.