Adusbef auspica che gli stress test effettuali dalla Bce, siamo più seri degli analoghi monitoraggi effettuati qualche anno fa dall'Eba
SIENA. Le banche italiane – dice Bankitalia- sono solide, la cui solidità è pagata a rate da correntisti con costi dei conti correnti pari a 271 euro l’anno contro 114 della media Ue e tassi dei mutui più e dai mutuatari, costretti a pagare 30.000 euro in più per ogni mutuo trentennale di 100.000 euro rispetto alla media dei tassi europei.
È stato calcolato che ogni anno, correntisti e mutuatati pagano alle banche, da decenni, circa 5,4 miliardi di euro per gli alti costi dei conti correnti ed i tassi più elevati di 131 punti base sui mutui rispetto alla media europea, il doppio del capitale mancante a Carige ed Mps.
Adusbef auspica che gli stress test effettuali dalla Bce su 131 banche europee, siamo più seri degli analoghi monitoraggi effettuati qualche anno fa dall’Eba, Autorità Bancaria Europea diretta da un ex dirigente di Bankitalia Enria, che promosse a pieni voti Dexia, il colosso franco/belga che si classificò al nono posto su 101 banche, tre mesi prima di un clamoroso crack evitato solo da una robusta immissione di capitali (circa 90 miliardi di euro) da parte dei governi belga e francese.
Tra qualche giorno entrerà in vigore l’Unione bancaria europea, dalla cui vigilanza Bce sono state esonerate le solite casse di risparmio tedesche, spacciata per la grande riforma europea, che non affronta la prevenzione dei crack bancari e l’avidità dei banchieri, con il divieto della creazione e spaccio di derivati tossici e la separazione tra le banche di affari e le banche commerciali, quella Glass Steagall Act ideata da Roosvelt che ha consentito 70 anni di stabilità dei sistemi bancari, fino al 1999 quando Clinton la abrogò su pressione delle banche di affari che avevano foraggiato la sua campagna elettorale.
Elio Lannutti (Adusbef)
