ROMA. Circa 12,9 milioni di cartelle di pagamento per un controvalore pari a circa 38,2 miliardi di euro. Sono questi i dati di adesione alla cosiddetta pace fiscale al 30 aprile che sono stati illustrati dal direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Antonio Maggiore, in occasione della sua audizione in Commissione Finanze del Senato. Il volume della raccolta di adesioni agli istituti agevolativi in argomento, si sottolinea, “si presenta in crescita rispetto alla prima edizione della definizione agevolata, dove le cartelle oggetto delle richieste erano state circa 9,5 milioni per un valore di circa 27,7 miliardi di euro, nonché rispetto alla seconda edizione che aveva riguardato circa 4,5 milioni di cartelle per un valore di circa 13,9 miliardi di euro”.
Con riferimento al ‘saldo e stralcio’, le cartelle di pagamento interessate dalle domande di ammissione risultano pari a circa 3,5 milioni per un valore complessivo pari a quasi 8,7 miliardi di euro, già al netto delle somme aggiuntive e degli interessi di mora eventualmente maturati dopo la trasmissione dei carichi. Con riferimento alla ‘rottamazione-ter’, le cartelle interessate dalle domande di ammissione sono oltre 9,4 milioni per un valore complessivo, al netto di somme aggiuntive e interessi di mora maturati dopo la trasmissione dei carichi, di circa 29,5 miliardi di euro. L’importo da corrispondere ai fini della definizione agevolata, al netto delle somme affidate a titolo di ‘sanzione’ e degli importi delle cartelle escluse dall’ambito applicativo della ‘rottamazione-ter’ (es. recupero aiuti di Stato, crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti) risulta pari a circa 21,1 miliardi di euro, al quale vanno aggiunti gli oneri di riscossione, i diritti di notifica della cartella di pagamento e delle eventuali spese per procedure esecutive. Anche in questo caso, quest’ultimo importo costituisce la base di riferimento per determinare, in relazione all’effettivo adempimento delle istanze presentate dai contribuenti, il gettito che deriverà dalla definizione agevolata. (fonte Adnkronos)