Adusbef e Federconsumatori segnalano che non vengono rmoborsate le polizze a chi estingue in anticipo
ROMA. Mentre il governo vara blande norme sulla portabilità bancaria, rinviando alla Banca d’Italia eventuali sanzioni sulle inadempienze, per non disturbare troppo le banche, sui mutui estinti in anticipo, gli istituti di credito fanno la cresta sulle polizze, in caso di anticipata estinzione. Infatti con un dossier riservato di Bankitalia – di cui dà notizia l’Abi -viene disvelata l’ennesima vessazione delle banche a danno dei consumatori.
Ai clienti che estinguono parzialmente – e prima della scadenza naturale – un mutuo casa non viene rimborsata la quota della polizza assicurativa collegata al finanziamento. Esempio: mutuo da 200mila euro e polizza da 10mila euro; al cliente che restituisce in anticipo 100mila euro la banca non ridà indietro 5mila euro. Per ora Bankitalia si è limitata alla moral suasion ovvero avvisando le banche di aver scoperto il trucco e chiedendo di porre fine alla pratica.
I costi delle polizze assicurative legate a mutui e prestiti – dicevano Ivass e Bankitalia ai primi di giugno 2015- sono troppo alti e spesso vengono imposte, sebbene facoltative, ai clienti come condizione per accedere al finanziamento. Le polizze abbinate a finanziamenti trovano criticità sul mercato che “vanificano il raggiungimento dei benefici e sono di pregiudizio ai consumatori. Secondo lo studio “i costi delle polizze permangono alti, per effetto delle elevate provvigioni pagate alle banche e alle finanziarie. I livelli delle provvigioni, poi, non sono sempre coerenti con la qualità del servizio offerto”.
Invece di sanzionare duramente tali comportamenti di vera e propria rapina di banche, finanziarie ed assicurazioni a danno dei consumatori ricattati dagli Istituti di Credito, che confezionano costose polizze da abbinare ai mutui (i cui sistemi incentivanti sono tutti da indagare), l’Ivass aveva deciso ad agosto di inviare una blanda lettera ai consigli di amministrazione di banche e compagnie, chiedendo loro alcune correzioni sia in termini di costruzione della polizza che di distribuzione. Una decisione inaccettabile, che oltre a non ristorare gli ingenti danni a decine di migliaia di mutuatari costretti a pagare 15.000/30.000 euro in anticipo per polizze inutili a corredo dei mutui i quali, come conferma l’indagine Ivass, venivano imposte anche: “contro il rischio di perdita del lavoro fatte sottoscrivere a pensionati” ; o “Polizze con numerose esclusioni, limitazioni, periodi di carenza e/o franchigie”, ad altissimo tasso di raggiro, non ha prodotto alcuna deterrenza alla notoria avidità di banche ed assicurazioni.
Dopo 18 mesi, la lettera firmata da Gianfranco Torriero, vicedirettore generale ABI ed inviata alle associate il 23 dicembre, dimostra la continua rapina a danno dei mutuatari, con il concorso di Ivass e Bankitalia, che invece di sanzionare tali comportamenti scorretti, li tollera rinviando la soluzione –more solito- alle calende greche.
Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori)