"Sono tutti ancora al loro posto"
FIRENZE. Il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, è intervenuto oggi (18 novembre) a Firenze ed ha parlato dell’origine della crisi globale scoppiata in America come crisi finanziaria e del salvataggio obbligato delle banche d’oltre oceano, troppo grandi per fallire. Mussari punta il dito contro i ‘colleghi’ Usa. “Con la nostra cultura del diritto ci saremmo aspettati vagonate di inquisiti ma, a parte Madoff, nessuno è stato condannato”. Il presidente dell’Abi ricorda poi le centinaia di miliardi di dollari versati dal contribuente pubblico statunitense e aggiunge: “I vertici delle banche sono gli stessi di allora, al netto delle fusioni, e questo perché non avevano violato nessuna regola”, trasferendo i rischi fuori dai bilanci delle banche verso lo shadow banking e quindi fuori dal sistema regolamentato. Il problema, per Mussari, “non è nella qualità delle regole”. Bisogna invece cambiare l’approccio della vigilanza, “passare a sistemi di divieti: è molto più chiaro”. Per tutti.
”Dopo averlo ascoltato oggi confermiamo ancora di più il sostegno al governo”, ha detto, inoltre, Mussari. L’esecutivo, ha ricordato, ”si e’ impegnato su alcune cose” e già’ ”il mercato sui titoli di stato dà lievi segni di ripresa. Non dobbiamo affezionarci ma lo registriamo con favore. L’Italia oggi ha lo stesso rischio della Spagna”. Adesso, ha concluso il numero uno dell’Abi, ”bisogna lavorare: il paese è stabile, ha una struttura economica solida e può tornare a crescere”.
”Dopo averlo ascoltato oggi confermiamo ancora di più il sostegno al governo”, ha detto, inoltre, Mussari. L’esecutivo, ha ricordato, ”si e’ impegnato su alcune cose” e già’ ”il mercato sui titoli di stato dà lievi segni di ripresa. Non dobbiamo affezionarci ma lo registriamo con favore. L’Italia oggi ha lo stesso rischio della Spagna”. Adesso, ha concluso il numero uno dell’Abi, ”bisogna lavorare: il paese è stabile, ha una struttura economica solida e può tornare a crescere”.