Lo ha deciso la terza sezione del tribunale di Firenze
Il Tribunale di Firenze ha dichiarato lo stato di insolvenza del Credito Cooperativo Fiorentino, la banca che era presieduta da Denis Verdini.
Secondo il giudice appaiono ”provati tutti gli elementi” che giustificano la dichiarazione di insolvenza. La banca era stata posta in amministrazione straordinaria il 27 luglio 2010 e in seguito sono state cedute attività e passività a Chianti Banca.
Secondo il giudice, ”le risultanze degli atti confermano la sussistenza del deficit patrimoniale” e le analisi degli organi liquidatori e dell’organo di vigilanza assumono ”particolare rilevanza” per la ”qualita’ degli operatori” e la ”competenza tecnica” degli organi deputati. Per il Tribunale emerge, a questo proposito, ”con evidenza” che ”una delle principali cause” della crisi della banca e’ stata ”l’anomala concentrazione del credito sul settore immobiliare e in particolare col gruppo Fusi Bartolomei”.
La vendita a Chianti Banca non comporta ”nessun indizio di insussistenza dello stato di insolvenza” perché è legata ”inscindibilmente all’acquisto da parte del Fondo di garanzia dei crediti deteriorati”. Come ulteriori ”indici rivelatori dello stato di insolvenza”, il Tribunale indica anche ”la crisi di liquidità e di redditività” dell’istituto”.
Secondo il giudice appaiono ”provati tutti gli elementi” che giustificano la dichiarazione di insolvenza. La banca era stata posta in amministrazione straordinaria il 27 luglio 2010 e in seguito sono state cedute attività e passività a Chianti Banca.
Secondo il giudice, ”le risultanze degli atti confermano la sussistenza del deficit patrimoniale” e le analisi degli organi liquidatori e dell’organo di vigilanza assumono ”particolare rilevanza” per la ”qualita’ degli operatori” e la ”competenza tecnica” degli organi deputati. Per il Tribunale emerge, a questo proposito, ”con evidenza” che ”una delle principali cause” della crisi della banca e’ stata ”l’anomala concentrazione del credito sul settore immobiliare e in particolare col gruppo Fusi Bartolomei”.
La vendita a Chianti Banca non comporta ”nessun indizio di insussistenza dello stato di insolvenza” perché è legata ”inscindibilmente all’acquisto da parte del Fondo di garanzia dei crediti deteriorati”. Come ulteriori ”indici rivelatori dello stato di insolvenza”, il Tribunale indica anche ”la crisi di liquidità e di redditività” dell’istituto”.