ROMA. Il presidente deposto dell'Honduras, Manuel Zelaya, non dubita del suo ritorno a Tegucigalpa. Dall'ambasciata dell'Honduras a Managua, in Costa Rica, Zelaya si fa intervistare dal quotidiano spagnolo El Mundo e annuncia di preparare "con il popolo e la comunità internazionale" il suo ritorno nel paese. "Come e quando, restano pero un'incognita", precisa El Mundo. "I golpisti – denuncia Zelaya – si sono fatti gioco del popolo honduregno, della comunità internazionale e di Oscar Arias (presidente del Costa Rica e mediatore nella crisi, ndr.). Hanno preso in giro anche il segretario di stato americano, Hillary Clinton. Questa dittatura di irresponsabili è superba, irrispettosa e intransigente". "Vi è un regime militare che sta reprimendo il popolo – continua il presidente deposto – l'Honduras sta resistendo da 22 giorni. Il paese è paralizzato e l'economia gravemente danneggiata". Zelaya chiede alla comunità internazionale, e alla Spagna in particolare, di congelare i conti, sospendere i visti e i viaggi verso l'Honduras e di vietare l'ingresso in Spagna ai membri del regime golpista: "Si può fare come accade in molti paesi per la lotta al terrorismo: congelare i conti, bloccare gli scambi commerciali e il problema si risolve in cinque minuti".