Coinvolti anche Leonardo Pizzichi, Raimondo, Samuele e Isacco Landi
lAREZZO. Si sono concluse le indagini relative a  un secondo filone di inchiesta su “Eutelia”, l’azienda specializzata in  telecomunicazioni, attualmente commissariata e in fase di vendita.  Ventidue gli avvisi di garanzia tra gli altri a  Raimondo, Angiolo, Isacco e Samuele Landi. Le indagini della Guardia di  Finanza, andate avanti per oltre un anno, avrebbero portato alla luce  un’ulteriore bancarotta fraudolenta per alcune decine di milioni di  euro, una settantina secondo i primi calcoli approssimativi, realizzata, secondo il pm Rossi,  attraverso una serie di acquisti, cessioni, triangolazioni e mancati  pagamenti con relative distrazioni di somme in denaro, elencate nelle  ventidue pagine degli avvisi di garanzia. Poco prima della dichiarazione d’insolvenza del maggio 2010,  ad esempio, Leonardo Pizzichi, amministratore delegato, Raimondo e  Isacco Landi autorizzarono il trasferimento di un credito di Eutelia da  760 mila euro a una società controllata da Elia Landi, il figlio di  Isacco. E dopo l’insolvenza, nell’estate 2010, Samuele Landi e la moglie  Laura Gallorini, pure lei indagata, riuscirono a dirottare in Dubai,  dove presto si sarebbero trasferiti in dorato esilio, 450 mila euro  riferibili al patrimonio Eutelia. Ci sono 12 milioni depositati in una banca di San  Marino che aveva conti nella disponibilità degli indagati attraverso  quella che la Finanza ricostruisce come una truffa carosello sul  traffico telefonico. Ci sono 16 milioni per la cessione di una società  effettuata senza chiedere il pagamento. 
L’accusa di Eutelia bis è la stessa che ha caratterizzato la prima inchiesta, sempre a firma del pm Roberto Rossi che portò alla scoperta di una serie di triangolazioni all’estero e di distrazioni di denaro tali da generare una bancarotta da circa novanta milioni di euro. L’inchiesta ha portato a una serie di patteggiamenti per i personaggi minori rimasti coinvolti mentre Samuele Landi ha scelto di andare a processo. Gli altri Landi chiedono il patteggiamento ma l’udienza di stamani è slittata al 4 marzo
L’accusa di Eutelia bis è la stessa che ha caratterizzato la prima inchiesta, sempre a firma del pm Roberto Rossi che portò alla scoperta di una serie di triangolazioni all’estero e di distrazioni di denaro tali da generare una bancarotta da circa novanta milioni di euro. L’inchiesta ha portato a una serie di patteggiamenti per i personaggi minori rimasti coinvolti mentre Samuele Landi ha scelto di andare a processo. Gli altri Landi chiedono il patteggiamento ma l’udienza di stamani è slittata al 4 marzo
Ci sono già delle ipotesi di pena (intorno ai quattro anni) e di  risarcimento (fra i dieci e i quindici milioni che andrebbero  all’attuale gestione commissariale di Eutelia). Ma la procura potrebbe  chiedere di adeguare le cifre per ricomprendervi anche il secondo filone.
                                        		
					                                            
                                    


		
 
                                                                
                                


