BRASILIA. Cesare Battisti ha iniziato uno "sciopero della fame totale" per protesta contro la possibile estradizione in Italia. E' stato lo stesso ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo ad annunciarlo in una lettera aperta al presidente brasiliano Inacio Lula da Silva, in partenza per Roma per partecipare al vertice della Fao. A dare notizia della lettera e' stato il senatore della sinistra radicale (Psol) Jose' Nery, dopo aver incontrato Battisti nel carcere di Papuda, alle porte di Brasilia. Nella lettera di due pagine, l'uomo condannato all'ergastolo in Italia per quattro omicidi rivendica il suo diritto allo status di rifugiato politico riconosciutogli dal Brasile. "Consegno la mia vita nelle mani di Sua eccellenza e del popolo brasiliano", ha concluso Battisti. A Lula, che lunedi' avra' una colazione di lavoro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in cui inevitabilmente si parlera' del caso Battisti, spetta l'ultima parola sull'estradizione. Mercoledi' prossimo si dovrebbe tenere l'udienza finale davanti al Tribunale federale supremo brasiliano in cui il voto del presidente Gilmar Mendes sara' decisivo dopo che nell'udienza di giovedi' scorso quattro giudici hanno votato per l'estradizione e quattro contro