Già affettuati alcuni arresti, ma sono ricercate altre 4 persone

MINSK. (Adnkronos) Diverse persone sono state fermate in Bielorussia in relazione all’attentato di ieri nella metropolitana di Minsk. Lo ha annunciato la procura generale, secondo quanto rende noto l’agenzia di stampa russa Interfax. E tre residenti di Minsk sono state fermate per aver diffuso notizie ”provocatorie”.
Intanto è salito a 12 il numero delle vittime. Secondo le autorità bielorusse, 26 dei 204 feriti versano in gravi condizioni. La polizia locale ha rafforzato le misure di sicurezza nelle stazioni della metropolitana, in porti e aeroporti.
Le autorità bielorusse hanno precisato che sono ancora ricercate fra le due e le quattro persone. Una di queste è un uomo di 25-30 anni che sembrerebbe provenire dal Caucaso e di cui è stato diffuso l’identikit. ”Diverse persone sono già in carcere come persone sospettate, ma nessuno di loro ha ancora confessato”, ha spiegato il vice procuratore generale Andrei Shved portando i giornalisti a visitare il punto dell’esplosione. Nelle prossime ore arriveranno a Minsk, per contribuire alle indagini, esperti di esplosivo israeliani.
L’attentato, che il presidente Alexander Lukashenko ha definito un tentativo di destabililzzare il Paese, non è stato rivendicato e comunque – secondo la procura – non è terroristico. Ieri il presidente, accorso nella metropolitana poco dopo l’esplosione, ha puntato il dito contro l’opposizione: ”Non escludo che questo regalo possa esserci stato portato da stranieri. Ma penso che dobbiamo guardare anche a noi stessi. Chi ci guadagna a violare la calma e la stabilità del Paese? Chi non ama la stabilità della Bielorussia?”, ha affermato.
Vittime dell’esplosione alla stazione della metropolitana di Oktyabrskaya sono stati solo cittadini bielorussi e russi, ha reso noto il sindaco di Minsk, Nicolai Ladutko. Per domani nel frattempo è stato proclamato un giorno di lutto per le vittime dell’attentato.
Per analisti come Mikhail Vinogradov, presidente del ‘Peterburgskaya Politika’, citato dal quotidiano Moscow News, l’attentato di ieri potrebbe essere ”l’inizio della fine” dell’era di Aleksandr Lukashenko. L’esplosione sarebbe il frutto di crscenti tensioni fra diverse fazioni dei servizi di sicurezza e delle forze armate bielorusse. Tensioni fomentate all’interno delle forze armate lo scorso dicembre con l’arresto del comandante dell’aeronautica, Igor Azarenok.
A indicare questa pista è Andrei Suzdaltsev, della Scuola di alti studi economici, espulso dalla Bielorussia nel 2006 perché considerato una ”minaccia alla sicurezza nazionale”, citato dalla Moskovkiye Novosti. Il regime ”ha iniziato a divorarsi da solo”, ha affermato respingendo la possibilità ventilata ieri da Lukashenko e oggi dalla procura generale che a organizzare un attentato come quello di ieri sia stata l’opposizione, ”molto debole” al regime, che sia stato lo stesso presidente-dittatore (”sarebbe come incendiare casa tua per preparare la colazione”).