Il fondatore di Wikileaks si è presentato davanti ai giudici inglesi che dovranno decidere sulla sua estradizione
Londra. (Adnkronos/Ign) – Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, torna in tribunale a Londra, per un’udienza di due giorni in cui si deciderà della sua estradizione in Svezia, dove nei suoi confronti è stata formalizzata l’accusa di aver stuprato due donne. Al suo arrivo alla Belmarsh Magistrates Court l’australiano era atteso da un gruppo di fan. Assange non avrebbe un processo equo in Svezia ma è pronto a collaborare con la magistratura svedese, ha detto l’avvocato Geoffry Robertson nell’udienza di apertura del processo. Secondo il legale “l’attacco mediatico” subito dal suo cliente “pregiudicherebbe la riservatezza del processo”. Assange, ha poi aggiunto, è “pronto e disponibile” a essere interrogato dai magistrati svedesi per telefono o in collegamento video per confutare le accuse di violenza sessuale che gli sono state mosse da due donne. Secondo Robertson esiste per il suo cliente “un rischio reale di evidente violazione dei suoi diritti”.
Intanto, il procuratore Clare Montgomery, presentando le istanze della magistratura svedese, ha detto che il tipo di crimine di cui è accusato il fondatore di Wikileaks dovrebbe condurre “all’estradizione automatica” senza necessità di presentare alcuna prova. Tra i testimoni che la difesa intende presentare in aula vi sarebbe anche l’ex capo procuratore svedese, Sven-Erik Alhem, secondo quanto ha confermato l’avvocato svedese di Assange, Bjorn Hurtig.
E come emerge da una memoria di 35 pagine diffusa alla stampa, i legali inoltre contesteranno la possibilità che la Svezia consegni Assange agli Stati Uniti con una procedura che definiscono di ‘illegal rendition‘ e che il loro cliente possa essere detenuto a Guantanamo o condannato a morte per accuse ancora non formulate relative alla pubblicazione di materiale riservato. Lasciando il tribunale Il fondatore di WL, a cui è stata concessa la libertà provvisoria dopo un breve periodo di detenzione a Londra, ha detto di sperare che le accuse di stupro nei suoi confonti non reggeranno e che negli ultimi cinque mesi e mezzo è stato come se sulla sua vita fosse caduta una scatola nera con la scritta “stupro”. Ora questa scatola è stata aperta e Assange ha detto di sperare che risulti “vuota”. “Questo processo mi ha fatto capire chi sono i miei veri amici”, ha poi aggiunto rivolgendosi a suoi sostenitori.
E in un’intervista al Tg3 andata in onda ieri, Assange ha rivelato che “nelle prossime settimane Wikileaks pubblicherà una serie di nuovi scottanti documenti sull’italia” su economia, politica e casi di corruzione. “Berlusconi come altri dovrebbero prestare molta attenzione che alla loro vita privata corrisponda quella pubblica”, ha detto, per poi scagliarsi contro gli Usa che “hanno fatto pressioni incredibili sulle banche e società di carte di credito perché bloccassero i finanziamenti al nostro sito. Vogliono soffocarci ma non ci sono riusciti. I nostri sostenitori stanno diventando sempre più forti e numerosi, i nostri nemici sempre più deboli”.