La GdF scopre un'evasione al ticket di 373mila euro
VENEZIA. (AGI) Dall’operazione che ha portato ad accertare gia’ 2300 ‘falsi poveri’ che, grazie all’autocertificazione, non pagavano il ticket sanitario, saranno recuperabili, secondo le stime della Guardia di Finanza del Veneto, fino a 373mila euro e oltre 1,5 milioni di sanzioni. La cifra, che per gli oltre due mila ‘furbetti’ gia’ accertati ammonta a 85mila euro di ticket ‘evaso’ e a 350mila euro di sanzioni, e’ infatti destinata a salire una volta che saranno effettuati i controlli sulle ulteriori 8mila posizione relative ai “non disoccupati” nei confronti dei quali sono tutt’ora in corso gli accertamenti. E’ questo uno dei risultati dei controlli a tappeto per scoprire chi, dicendosi disoccupato o dichiarando redditi inferiori a quelli reali, usufruiva dell’esenzione dal ticket sanitario che la Gdf del Veneto, assieme alla Regione, ha messo in campo. Secondo le Fiamme Gialle il fenomeno coinvolge soggetti di reddito medio (intorno ai 20.000/25.000 euro), sovente lavoratori dipendenti e, in misura piu’ ridotta, disoccupati che godono di livelli di reddito ben al di sopra delle soglie di esenzione (8263,31 euro, sensibilmente aumentata in presenza di moglie e figli a carico). Oltre ai soggetti sopra “tipizzati” (sui quali incide una percentuale di stranieri mediamente superiore al 20%), non mancano casi eclatanti: si va dal funzionario pubblico con redditi di 45.000 euro all’anno, all’imprenditore “disoccupato” con redditi superiori ai 100.000 euro all’anno. Altro elemento evidenziato dall’attivita’ di analisi dei Finanzieri e’ la facilita’ di perpetrazione della frode. Infatti, fino al 30 aprile 2011, per godere dell’esenzione “per condizione economica” dalla partecipazione alla spesa sanitaria, era sufficiente “autocertificare” la propria condizione di “avente diritto” al beneficio all’atto del pagamento del ticket, mediante una firma a tergo della prescrizione medica. Questa “facilita'”, abbinata a controlli finora eseguiti su campioni ridotti, ha agevolato la condotta di chi, con scarso senso civico, ha “approfittato” dei “buchi” del sistema per non pagare i 36 euro di ticket. I falsi poveri, dati alla mano, si sono dunque rivelati circa di 1 ogni 16 prestazioni. L’indagine, che e’ stata svolta su cinque Ulss con un bacino d’utenza complessivo di circa 1,2 milioni di persone, distribuite fra le provincie di venezia, Belluno, Padova, Treviso e Vicenza, e’ stata svolta attraverso una “piattaforma di analisi investigativa” all’avanguardia, vero e proprio motore delle attivita’ di indagine di molte delle operazioni condotte negli ultimi mesi, con cui le Fiamme Gialle dell’Ufficio Analisi di Venezia hanno avviato un approfondito screening nei confronti degli assistiti dal Servizio Sanitario volto a verificare le regolarita’ e la liceita’ delle “autocertificazioni” di esenzione dal ticket prodotte dagli utenti nel biennio 2009 – 2010. Le illiceita’ scoperte, sottolineano dalla Gdf, oltre a costituire un “forte richiamo per i ‘furbetti’, nella considerazione che non c’e’ piu’ spazio per chi e’ al di fuori delle regole”, sono anche in linea con la direzione indicata dal presidente del Consiglio, Mario Monti, il quale ha ribadito come l’azione della Guardia di Finanza, in particolare, debba tendere ad ottenere risultati in termini di maggiore legalita’ ed equita’ nel Sistema Paese. La collaborazione sull’efficienza della spesa in materia sanitaria fra Regione e Fiamme Gialle, poi, verra’ formalizzata entro settembre mediante la stipula di un protocollo d’intesa per lo scambio di informazioni sulle quali la Guardia di Finanza operera’ le analisi ed i controlli di competenza. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, informato sugli esiti della collaborazione, ha fatto giungere al Comando della Guardia di Finanza il suo apprezzamento quale segnale eloquente contro chi fraudolentemente aggira le regole ed il diritto e, assieme ai militari, ha sottolineato come il ero problema sia quello di tutelare le 237mila persone veramente esenti.