Tra ciclisti leggendari, paesaggi da cinema e un pubblico sempre più globale

GAIOLE IN CHIANTI. Chi pedala lungo le strade bianche de L’Eroica, nel cuore della Toscana, non entra in una gara, ma in un museo della bellezza; un museo senza pareti e senza biglietto, aperto a tutti.
Il percorso permanente, che si snoda tra Gaiole in Chianti, Montalcino, Asciano e la Val d’Orcia, è oggi un autentico itinerario culturale, paesaggistico e storico. Chi lo affronta non insegue il tempo, ma vive il tempo: si sale, si scende, si attraversano borghi secolari e paesaggi da cartolina, in sella a biciclette d’epoca, vestiti con maglie di lana, portando borracce d’alluminio. Come si faceva fino agli anni Ottanta.
Tra i partecipanti degli ultimi anni figurano leggende del ciclismo. Felice Gimondi ha sottolineato: “A L’Eroica trovo un ambiente e un percorso meravigliosi, soprattutto perché lì vedi davvero gente che ha passione per la bicicletta. Gli ideatori hanno avuto una idea fantastica, che ora infatti vogliono in tutto il mondo. La fatica? Per uno che ha fatto il mio mestiere è una compagna di vita, un corridore si deve esaltare nella fatica, anche quando è rivalità. E infatti quando vengo lì a Gaiole incontro tanti ex con gioia: prima c’era rivalità, ora è un piacere.”
Beppe Saronni ha evidenziato come L’Eroica rappresenti un ritorno al cuore stesso del ciclismo, valorizzando la semplicità delle strade bianche e la passione genuina per la fatica mentre Francesco Moser ha ritrovato l’amore pedalando proprio lungo le strade bianche senesi.
Andy Hampsten, primo americano a vincere il Giro d’Italia, ha definito L’Eroica: “L’unica corsa dove non vinci nulla ma porti a casa tutto: il silenzio delle colline, l’abbraccio della luce, il gusto della fatica.”
Erik Zabel, sei volte vincitore della classifica a punti del Tour de France, è un habitué delle strade bianche senesi. Per lui, “Il ciclismo eroico è un momento di lentezza necessaria. Ci ricorda che la bicicletta non è solo velocità, ma anche riconciliazione con l’ambiente e con sé stessi.”
Accanto ai campioni di ciclismo anche altri volti noti hanno abbracciato lo spirito dell’Eroica. Ad esempio nel 2015, Paolo Rossi e Piero Pelù partirono da Gaiole tra auto d’epoca, applausi e un clima di festa popolare.
Il valore paesaggistico dell’Eroica è tale da aver ispirato anche il cinema. Le stesse strade sono state scelte da registi internazionali come Anthony Minghella (Il paziente inglese) e Ridley Scott (Il Gladiatore) ma soprattutto Bernardo Bertolucci con Io Ballo da sola e l’iconico Leccione di Gaiole in Chianti — simbolo spontaneo e amatissimo, sempre più copertina indelebile di un patrimonio di emozioni fortissime.
Il percorso permanente de L’Eroica è vissuto così come una galleria d’arte naturale, gratuita, accessibile in ogni stagione: una lente per osservare vigne, cipressi, pievi e castelli. Un viaggio nella Toscana più autentica, dove la bellezza non si guarda soltanto ma si attraversa. “Qui non si punta al cronometro, ma all’orizzonte”, ha scritto Giancarlo Brocci.
E in fondo, la vera vittoria, per chi partecipa, non è salire sul podio, ma tornare a casa con gli occhi colmi di bellezza.
Per conoscere meglio il Percorso Permanente de L’Eroica: https://www.terraeroica.cc/it
E per vivere fin d’ora le emozioni della prossima edizione de L’Eroica, in programma il primo week end di ottobre: https://eroica.cc/it/gaiole