SIENA. Martedì 9 dicembre alle ore 17.30 nella Sala degli Intronati di Palazzo Patrizi si terrà l’inaugurazione del 501° anno accademico dell’Accademia Senese degli Intronati.
Alla relazione sulle attività dell’Archintronato Roberto Barzanti farà seguito la prolusione di Stefano Carrai (docente emerito di Letteratura italiana della Scuola Normale Superiore di Pisa, Poesia ed affetti di Umberto Saba, in occasione dell’uscita di due volumi sabiani: Stefano Carrai, L’autografo di A mia moglie e altri studi di filologia e critica sabiana (Pisa, Edizioni della Normale, 2025) e Giacomo Debenedetti, Saba. Scritti e saggi (1923-1974) a cura di Stefano Carrai (Roma, Carocci, 2024).
Il libro di Stefano Carrai riunisce alcuni studi sulla poesia di Umberto Saba accomunati, oltre che dall’oggetto dell’indagine, dal taglio della riflessione o della ricerca: filologico o di ricostruzione storica ed erudita sui testi, sulla cultura e sull’ambiente del poeta. Essi si raccolgono intorno a una preziosa scoperta di carattere documentario, che non a caso dà il titolo al volume stesso e lo apre: il ritrovamento dell’autografo, rimasto fino a oggi sconosciuto, di A mia moglie, una delle poesie più celebri di Saba. I saggi successivi cercano di far emergere certe specificità del percorso sabiano anche attraverso il confronto con l’arte e il pensiero di amici come Italo Svevo e Virgilio Giotti, che si prestano bene a fare da reagente. L’ultimo studio, ripercorrendo l’amicizia con Giacomo Debenedetti, ne mette a fuoco l’esperienza critica su Saba, fondamentale per l’affermarsi del poeta nel panorama italiano.
Il secondo volume riunisce per la prima volta i saggi e gli interventi di Giacomo Debenedetti su Umberto Saba, di cui fu il primo importante critico: ne riconobbe il rilievo della poesia e la valorizzò nel panorama italiano di inizio Novecento. I dieci testi – raccolti e introdotti da Stefano Carrai – coprono l’intero arco dell’impegno di Debenedetti a tale riguardo, dal primo incontro con i versi sabiani negli anni Venti alle pagine commemorative e sulle poesie postume, sino al bilancio finale in chiave didattica del Debenedetti ormai professore all’Università di Roma. Questo insieme di testi non è solo un capitolo dei più importanti nella storia della critica sabiana, ma restituisce appieno la congenialità per il critico della poesia del triestino, come forse gli accadde soltanto nel caso della narrativa di Proust.
Giovedì 11, sempre alle 17.30 nella Sala degli Intronati, Claudia Chierichini parlerà de Le costituzioni degli Intronati e dei Rozzi. Si tratta dell’ultimo incontro delle celebrazioni per il Cinquecentenario dell’Accademia degli Intronati, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Claudia Chierichini, studiosa delle Accademie, dopo la laurea in Letteratura conseguita presso l’Università di Roma “La Sapienza”, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università di Yale, con una tesi sulla produzione teatrale dell’Accademia dei Rozzi; ha pubblicato articoli, saggi e voci enciclopediche su Dante Alighieri, Veronica Franco, Antonio Vignali, Luca Contile, la Congrega dei Rozzi, Mario Guarnacci, Margherita Sarfatti e Bernard Berenson. Lo scorso 27 settembre ha partecipato alla Mattina di studi Ritratti di famiglia, sempre all’interno delle celebrazioni per il Cinquecentenario, con la comunicazione Novità sui Vignali padre e figlio.






