"Disponibile a riprendere la contrattazione integrativa. Con riscontri ministeriali"
Alle OOSS di Ateneo
Alla RSU di Ateneo
Ill.mi Dirigenti Sindacali,
desidero intervenire in merito ai contenuti della lettera aperta a me indirizzata in data 8 maggio e inoltrata alla mailing list di Ateneo “info-sindacali” oltre che ai principali siti web di informazione locale.
Nella nota si fa riferimento ad alcune questioni assai complesse, che richiedono approfondimenti puntuali, oggetto della seconda parte di questa lettera.
Prima, però, vorrei soffermarmi su alcuni temi di natura generale che emergono dalla vostra comunicazione.
Sono anch’io convinto del fatto che il confronto con gli interlocutori interni ed esterni, nel rispetto delle competenze e delle responsabilità dei vari attori, costituisca un fattore indispensabile per il buon governo degli Atenei. L’aver svolto 33 riunioni sindacali da novembre 2010 ad oggi costituisce un chiaro esempio che l’Amministrazione ha inteso sin dall’inizio percorrere questa strada. Nel prossimo futuro, peraltro, vi sarà sicuramente un’ulteriore intensificazione di tali incontri, sia per le esigenze connesse all’attuazione dello Statuto sia in conseguenza dell’auspicata chiarificazione ministeriale sui temi del Trattamento economico accessorio.
Con riferimento all’attuazione delle nuove regole di governo, comprendo le ragioni di una vostra sollecitazione ad assumere un ritmo quanto più veloce possibile, anche da me auspicato. Tuttavia la situazione amministrativa ereditata, il peso dei meccanismi di adozione della Legge Gelmini e il numero di progetti aperti sono tali che, come precedentemente annunciato, è stato da tempo previsto che il confronto sui temi della ristrutturazione organizzativa e della definizione dei regolamenti di attuazione del nuovo Statuto sarebbe stato attivato dopo l’approvazione del bilancio consuntivo. E così avverrà, con pieno coinvolgimento delle parti interessate. A concreta dimostrazione di tale intendimento, da giorni sono stati comunicate le date dei primi incontri sugli argomenti in oggetto.
Iniziare prima tale processo non è stato possibile anche perché occorreva chiudere le molteplici e complesse fasi inerenti all’approvazione del bilancio consuntivo 2011. Non vi nego che mi sarebbe sembrato ovvio registrare anche la vostra soddisfazione in merito agli incoraggianti risultati conseguiti in relazione alla competenza economica del 2011. Soddisfazione è stata espressa, infatti, sia da parte degli organi di governo di Ateneo, sia da moltissimi docenti, colleghi del personale tecnico e amministrativo e studenti, che finalmente vedono segnali di fiducia in merito al futuro della nostra Università, sia da parte di tutti i nostri interlocutori istituzionali (MIUR, MEF, Regione Toscana, Istituzioni locali, Istituti finanziatori). Peraltro, come ho più volte evidenziato, i risultati conseguiti dipendono dall’impegno di tutte le componenti dell’Ateneo, e dunque esprimere contentezza per i risultati conseguiti significa anche riconoscere il contributo, a volte commovente, dei nostri colleghi.
Probabilmente molti si sono dimenticati quale fosse la situazione economica e organizzativa ad inizio mandato, e dunque ritengono che il conseguimento di risultati incoraggianti fosse un traguardo scontato. Questo è un segnale di fiducia di cui sono grato. Allo stesso tempo, però, non si può e non si deve assolutamente abbassare la guardia, perché il percorso di risanamento è ancora impervio, perché dobbiamo allo stesso tempo tendere allo sviluppo dell’Ateneo e perché possibili ulteriori peggioramenti dello stato della finanza pubblica potrebbero di nuovo causare tensioni di liquidità che da tempo ormai non ci assillano.
Vorrei inoltre soffermarmi sulla situazione di disagio diffusa fra i nostri colleghi del personale tecnico e amministrativo in conseguenza della sospensione dell’erogazione del Trattamento economico accessorio. Come più volte da me ribadito, anche in un’intervista del 28 aprile u.s., ‘capisco le ragioni del personale’ in merito a tale questione, ragioni acuite anche dall’oggettivo basso importo degli stipendi nella pubblica amministrazione, particolarmente sentito nell’ambito dell’attuale profonda crisi economica generale.
Sono vicino ai colleghi più colpiti da tale situazione e comprendo le difficoltà che ne possono derivare nella loro economia familiare. Ho sempre concordato, da ultimo con email del 20 aprile u.s., sul fatto che il Trattamento accessorio costituisca una componente della retribuzione dei dipendenti. Tuttavia, rispetto alla oggettiva complessità della questione e in conseguenza dei pesanti errori compiuti in passato, non poteva essere assunta altra decisione se non la sospensione dell’erogazione, anche a garanzia del personale stesso, come evidenziato nella nota in calce.
Esprimo nuovamente la piena disponibilità a ripristinare la contrattazione integrativa sull’argomento appena i riscontri ministeriali consentiranno di disporre di quelle certezze normative e operative per ora assenti.
A testimonianza, infine, dei risultati dell’esercizio del ruolo politico a me attribuito dallo Statuto nell’ambito del sistema di governo dell’Ateneo, colgo l’occasione per ricordare che, oltre che nell’ambito del risanamento, sono stati conseguiti importanti traguardi anche in termini istituzionali, fra i quali mi limito a ricordare la profonda e rapida modifica dello Statuto in attuazione della Legge Gelmini, la revisione del sistema dei dottorati, il netto aumento della cooperazione fra gli Atenei della Toscana, la revisione della presenza nei Poli universitari decentrati, l’adozione del codice etico, l’interlocuzione con i Ministeri sui temi della regolamentazione inerente alla criticità finanziaria degli Atenei, il rispetto dei livelli qualitativi dei servizi agli studenti.
Tutto questo in un periodo nel quale nuove emergenze amministrative e fiscali si sono manifestate pressoché quotidianamente, risolte in particolare grazie all’impegno totale e competente del Direttore amministrativo e dei nostri uffici. Colgo l’occasione, per ribadire la mia piena fiducia nella professionalità del Direttore amministrativo, il cui impegno, insieme a quello di ciascuna componente dell’Ateneo, docente e non docente, costituisce condizione indispensabile per il rispetto del mio mandato in funzione del raggiungimento di un completo processo di risanamento in un’ottica di rilancio e sviluppo.
In conclusione, sono convinto che molti, come me, ritengono che si possa guardare al futuro della nostra Istituzione con più speranza rispetto a qualche mese fa. E questo è il segnale più confortante per tutti, in uno scenario di crescenti difficoltà per le amministrazioni pubbliche e le imprese private.
Ribadisco la mia fiducia nel confronto con le diverse componenti interne e gli interlocutori istituzionali, nell’ambito, ovviamente delle proprie competenze e responsabilità, e resto a disposizione per illustrare a voi e al personale tecnico e amministrativo, anche in un incontro pubblico, i risultati raggiunti e le risposte rispetto alle questioni da voi evidenziate.
Un cordiale saluto
Angelo Riccaboni – Rettore dell’Università di Siena
