Dopo la cassa integrazione a turno, il licenziamento

SIENA. Egregio Signor Direttore, Spett.le Redazione,
Ci preme mettere in risalto la situazione che Siena, e in particolare la sua promozione turistica, sta vivendo.
Siamo sei impiegate dell’Ufficio Informazioni Turistiche di Siena, situato in Piazza del Campo. Lavoriamo da più di dieci anni per una cooperativa privata che ha ricevuto la gestione del servizio dall’Amministrazione Provinciale. Il nostro contratto di lavoro è legato al rinnovo annuale degli appalti e alle relative proroghe.
Nell’ultimo anno, i tagli imposti e attuati dalla Amministrazione Provinciale di Siena hanno investito anche la promozione turistica, riducendo i soldi erogati e il numero delle persone al servizio accoglienza. Dopo vari mesi di cassa integrazione fatta a turno, abbiamo tutte ricevuto la lettera di licenziamento a partire dal 1 gennaio 2013.
Nei giorni scorsi la Provincia ha ventilato di fare una proroga di appena quattro mesi, riducendo ancora di più il personale presente in ufficio e penalizzando non solo il servizio di accoglienza, ma soprattutto la condizione lavorativa delle impiegate. Tutto questo mentre Siena è investita da una crisi senza precedenti: crisi dell’Università e della Banca MPS, riduzione dei fondi destinati al centro ricerche Siena Biotech, chiusura parziale del Complesso Museale Santa Maria della Scala, giunta comunale commissariata. In questo momento di grave difficoltà nazionale, e in particolar modo senese, è possibile tagliare nel turismo, unica risorsa-traino dell’economia locale?
E’ possibile smantellare proprio questo settore e la promozione turistica, nel momento in cui le amministrazioni provinciale e comunale inseguono, con riunioni e tavoli di lavoro, la candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019? Una città che, ormai chiusi la maggior parte dei cinema e ridotti ai minimi termini eventi e spettacoli, fa coincidere la propria cultura con osterie tipiche e enoteche ovunque. Una città in cui non ci sono altre possibilità lavorative, soprattutto per donne dai 35 ai 50 anni, né possibilità di reimpiego.
Anna Grandi – Barbara Parrini – Emanuela Lorenzetti – Manuela Rossi – Penelope Gori – Valeria Rossiello
Ci preme mettere in risalto la situazione che Siena, e in particolare la sua promozione turistica, sta vivendo.
Siamo sei impiegate dell’Ufficio Informazioni Turistiche di Siena, situato in Piazza del Campo. Lavoriamo da più di dieci anni per una cooperativa privata che ha ricevuto la gestione del servizio dall’Amministrazione Provinciale. Il nostro contratto di lavoro è legato al rinnovo annuale degli appalti e alle relative proroghe.
Nell’ultimo anno, i tagli imposti e attuati dalla Amministrazione Provinciale di Siena hanno investito anche la promozione turistica, riducendo i soldi erogati e il numero delle persone al servizio accoglienza. Dopo vari mesi di cassa integrazione fatta a turno, abbiamo tutte ricevuto la lettera di licenziamento a partire dal 1 gennaio 2013.
Nei giorni scorsi la Provincia ha ventilato di fare una proroga di appena quattro mesi, riducendo ancora di più il personale presente in ufficio e penalizzando non solo il servizio di accoglienza, ma soprattutto la condizione lavorativa delle impiegate. Tutto questo mentre Siena è investita da una crisi senza precedenti: crisi dell’Università e della Banca MPS, riduzione dei fondi destinati al centro ricerche Siena Biotech, chiusura parziale del Complesso Museale Santa Maria della Scala, giunta comunale commissariata. In questo momento di grave difficoltà nazionale, e in particolar modo senese, è possibile tagliare nel turismo, unica risorsa-traino dell’economia locale?
E’ possibile smantellare proprio questo settore e la promozione turistica, nel momento in cui le amministrazioni provinciale e comunale inseguono, con riunioni e tavoli di lavoro, la candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019? Una città che, ormai chiusi la maggior parte dei cinema e ridotti ai minimi termini eventi e spettacoli, fa coincidere la propria cultura con osterie tipiche e enoteche ovunque. Una città in cui non ci sono altre possibilità lavorative, soprattutto per donne dai 35 ai 50 anni, né possibilità di reimpiego.
Anna Grandi – Barbara Parrini – Emanuela Lorenzetti – Manuela Rossi – Penelope Gori – Valeria Rossiello