"...di come un'amministrazione non deve spendere i soldi"

SIENA. La risalita meccanizzata stazione-Antiporto di Camollia, è un emblema di come l’amministrazione senese ha operato negli anni. Soldi, tanti soldi, spesi male e senza controllo. Soldi spesi senza una visione della città del domani, senza preoccuparsi affatto della bontà del progetto, e il risultato è una struttura fatiscente a prezzi elevatissimi.
La risalita ha destato da subito perplessità in molti, ancor prima della sua inaugurazione, per le sue carenze sttruttuali, una fra tutte l’inaccessibilità ai disabili. Un opera inaugurata nel 2011 e costata circa 9 milioni di euro non è stata pensata per il superamento delle barriere architettoniche, tanto che, per correre ai ripari è stato necessario stipulare una convenzione con la pubblica assistenza e mettere a disposizione dei disabili un mezzo attrezzato per il trasporto e un autista! Possibile che a nessuno, dell’ amministrazione comunale, sia mai venuto in mente in fase di progettazione di dare un occhio alla relazione tecnica e rendersi conto che fare un opera del genere nel 2011 e non prevedere la possibilità di accesso ai disabili è assurdo?
Come se non bastasse le settimane in cui in questo anno e mezzo di vita della “risalita”, tutto è andato liscio, dove tutte le scale o i tappeti siano stati funzionanti, sono davvero poche. C’è sempre qualche tratto in perenne manutenzione, neanche fosse un opera fatta 15- 20 anni fa.
Infine arriviamo alle ultime settimane, dove qualche pioggia riesce a mettere fuori uso l’ntero impianto per infiltrazioni. Impianto riaperto sabato 2 dicembre, e ancora ora funzionante solo parzialmente. Questa una di quelle cose che non vorremmo più vedere in futuro. Questo è un esempio di come un amministrazione NON deve spendere i soldi pubblici, nè in periodi di vacche grasse ne in periodi di crisi, a Siena da molti anni lo hanno dimenticato.
Pelosi Pierluigi – associazione #siena2030
La risalita ha destato da subito perplessità in molti, ancor prima della sua inaugurazione, per le sue carenze sttruttuali, una fra tutte l’inaccessibilità ai disabili. Un opera inaugurata nel 2011 e costata circa 9 milioni di euro non è stata pensata per il superamento delle barriere architettoniche, tanto che, per correre ai ripari è stato necessario stipulare una convenzione con la pubblica assistenza e mettere a disposizione dei disabili un mezzo attrezzato per il trasporto e un autista! Possibile che a nessuno, dell’ amministrazione comunale, sia mai venuto in mente in fase di progettazione di dare un occhio alla relazione tecnica e rendersi conto che fare un opera del genere nel 2011 e non prevedere la possibilità di accesso ai disabili è assurdo?
Come se non bastasse le settimane in cui in questo anno e mezzo di vita della “risalita”, tutto è andato liscio, dove tutte le scale o i tappeti siano stati funzionanti, sono davvero poche. C’è sempre qualche tratto in perenne manutenzione, neanche fosse un opera fatta 15- 20 anni fa.
Infine arriviamo alle ultime settimane, dove qualche pioggia riesce a mettere fuori uso l’ntero impianto per infiltrazioni. Impianto riaperto sabato 2 dicembre, e ancora ora funzionante solo parzialmente. Questa una di quelle cose che non vorremmo più vedere in futuro. Questo è un esempio di come un amministrazione NON deve spendere i soldi pubblici, nè in periodi di vacche grasse ne in periodi di crisi, a Siena da molti anni lo hanno dimenticato.
Pelosi Pierluigi – associazione #siena2030