E curiosa la dicitura riservata alle Scotte: "Ospedali Riuniti"...
SIENA. Gentile Direttore,
la pubblicazione da parte della Agenzia Sanitaria dei Servizi Sanitari Regionali (Agenas) dei dati 2010 del Programma nazionale esiti del Ministero della Salute, che mette a confronto centinaia di strutture ospedaliere in tutta Italia, di cui 86 in Toscana, ha evidenziato un quadro di sostanziale tenuta per la sanità toscana, con importanti criticità circoscritte essenzialmente alla AOU di Pisa e a Careggi. Il nostro Policlinico, grazie alla professionalità dei suoi operatori, esce più che dignitosamente da questa indagine, ma per quanto riguarda la mortalità nel corso del ricovero dei pazienti ammessi per infarto acuto del miocardio i dati Agenas 2010 non sono particolarmente brillanti, a differenza di quanto riferito dalla direzione aziendale e dal responsabile del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare. Come tutti gli interessati possono constatare sul sito focus.it che riporta analiticamente i dati così come elaborati da Agenas, il “rischio di mortalità aggiustato per difficoltà del caso” nel corso del ricovero nell’ospedale di Siena per i pazienti ammessi nel 2010 con diagnosi di infarto acuto del miocardio è risultato globalmente del 11,73% (media italiana 10,95%, Careggi – maglia nera in Toscana – 11,85%, AOU Pisa 9,43%, Arezzo 10,77%, Grosseto 10,94%) per cui su questo versante, come sempre in Medicina, c’è da lavorare e da migliorarsi.
L’assessore al Diritto alla Salute della regione Toscana Scaramuccia trova da parte sua motivo di conforto nei dati diffusi da Agenas che risultano migliorati per la nostra regione rispetto all’anno precedente, mentre il vice-presidente Pdl della commissione sanità Stefano Mugnai denuncia “un ritratto in chiaroscuro” e pone l’accento sul 6% di cittadini toscani che sceglie comunque di farsi curare altrove. Probabilmente, nella ovvia diversità dei punti di vista, hanno ragione entrambi.
Come cittadino ed amministratore senese volevo segnalare contestualmente un fatto curioso, ma temo significativo: mentre le Aziende Ospedaliero-Universitarie di Pisa e di Firenze sono denominate nel rapporto Agenas rispettivamente A.O. Universitaria Pisana e A.O. Careggi – Firenze, il nostro Policlinico Santa Maria alle Scotte è denominato con la curiosa dicitura, mai letta in precedenza, di “Osp. Riuniti – Siena”. Se, come dice Carlo Levi, “le parole sono pietre” e lo sono, il declassamento del nostro Policlinico oltre che nei fatti è anche semantico. Un motivo in più perché i cittadini seguano con attenzione il dibattito sulla sanità che si svilupperà nel prossimo consiglio comunale in occasione della mozione presentata dal gruppo Pdl per il rilancio del nostro ospedale nella sanità toscana e nazionale.
Enrico Tucci – Consigliere gruppo Pdl Comune di Siena
la pubblicazione da parte della Agenzia Sanitaria dei Servizi Sanitari Regionali (Agenas) dei dati 2010 del Programma nazionale esiti del Ministero della Salute, che mette a confronto centinaia di strutture ospedaliere in tutta Italia, di cui 86 in Toscana, ha evidenziato un quadro di sostanziale tenuta per la sanità toscana, con importanti criticità circoscritte essenzialmente alla AOU di Pisa e a Careggi. Il nostro Policlinico, grazie alla professionalità dei suoi operatori, esce più che dignitosamente da questa indagine, ma per quanto riguarda la mortalità nel corso del ricovero dei pazienti ammessi per infarto acuto del miocardio i dati Agenas 2010 non sono particolarmente brillanti, a differenza di quanto riferito dalla direzione aziendale e dal responsabile del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare. Come tutti gli interessati possono constatare sul sito focus.it che riporta analiticamente i dati così come elaborati da Agenas, il “rischio di mortalità aggiustato per difficoltà del caso” nel corso del ricovero nell’ospedale di Siena per i pazienti ammessi nel 2010 con diagnosi di infarto acuto del miocardio è risultato globalmente del 11,73% (media italiana 10,95%, Careggi – maglia nera in Toscana – 11,85%, AOU Pisa 9,43%, Arezzo 10,77%, Grosseto 10,94%) per cui su questo versante, come sempre in Medicina, c’è da lavorare e da migliorarsi.
L’assessore al Diritto alla Salute della regione Toscana Scaramuccia trova da parte sua motivo di conforto nei dati diffusi da Agenas che risultano migliorati per la nostra regione rispetto all’anno precedente, mentre il vice-presidente Pdl della commissione sanità Stefano Mugnai denuncia “un ritratto in chiaroscuro” e pone l’accento sul 6% di cittadini toscani che sceglie comunque di farsi curare altrove. Probabilmente, nella ovvia diversità dei punti di vista, hanno ragione entrambi.
Come cittadino ed amministratore senese volevo segnalare contestualmente un fatto curioso, ma temo significativo: mentre le Aziende Ospedaliero-Universitarie di Pisa e di Firenze sono denominate nel rapporto Agenas rispettivamente A.O. Universitaria Pisana e A.O. Careggi – Firenze, il nostro Policlinico Santa Maria alle Scotte è denominato con la curiosa dicitura, mai letta in precedenza, di “Osp. Riuniti – Siena”. Se, come dice Carlo Levi, “le parole sono pietre” e lo sono, il declassamento del nostro Policlinico oltre che nei fatti è anche semantico. Un motivo in più perché i cittadini seguano con attenzione il dibattito sulla sanità che si svilupperà nel prossimo consiglio comunale in occasione della mozione presentata dal gruppo Pdl per il rilancio del nostro ospedale nella sanità toscana e nazionale.
Enrico Tucci – Consigliere gruppo Pdl Comune di Siena