"Immobili affittati per profitto, gli enti laici ed ecclesiastici paghino come i cittadini"

SIENA. Sull’ipotesi di far pagare la chiesa, gli enti ecclesiastici e le no profit per gli immobili utilizzati a fini commerciali, la così detta Imu, si è aperto forte un dibattito a livello nazionale, che partito dai media, è approdato anche in Parlamento ed è allo studio un provvedimento da parte del Governo. Per questa ragione sottolineiamo l’importanza ed il significato del gesto di Leonardo Tafani, Capogruppo al Consiglio Comunale di Siena di ritirare la mozione in materia che aveva presentato, prevedendo di presentarne un’altra nel momento in cui il Governo dovesse emanare un atto in materia e lo stesso sarà recepito e votato dal Parlamento. Sarebbe stata solo vuota demagogia, visto che si suppone un cambio del quadro normativo nazionale. Non si tratta dunque di uno stop alla nostra iniziativa, ma al contrario è un punto di ri-partenza per una campagna che ci auguriamo possa coinvolgere tutti i comuni della provincia di Siena. Analizzando la questione in termini generali, la posizione dei Socialisti in Italia, storicamente, è chiarissima e non ammette fraintendimenti. Tutti i cittadini, enti o società, che posseggano beni immobili affittati a fini commerciali devono pagare le relative imposte senza alcuna distinzione relativa alla figura giuridica alla quale sia riconducibile la proprietà. Detto in sintesi, gli enti ecclesiastici, al pari delle altre no profit, devono avere gli stessi diritti e doveri dei cittadini, in primis quello di pagare le giuste e dovute imposte. Basta con ingiusti privilegi, da chiunque siano posseduti. A Siena, come annunciato dall’economo della Curia, la situazione è ampiamente monitorata e tenuta costantemente sotto controllo. Tutto ciò non può che far piacere, come amministratori e come cittadini. Avere un quadro completo ed esaustivo della situazione faciliterà infatti il compito del comune di Siena e degli altri enti di tutta la provincia nell’eventualità che sia emanato un qualsiasi provvedimento dal Parlamento. L’Italia è infatti uno Stato laico e non sono tollerabili, culturalmente parlando, privilegi ad enti religiosi o a chiunque altro, che vadano a costruire differenze e difformità rispetto a quanto i cittadini pagano e dovranno pagare quando arriveranno nelle loro abitazioni i bollettini della nuova Imu per tutti gli immobili di proprietà, anche sulla prima casa, cosa di per sé odiosissima. Siamo convinti assertori della laicità dello Stato e da sempre i socialisti portano avanti battaglie in questo senso, partendo dall’ora di religione nelle scuole ed arrivando all’otto per mille della dichiarazione dei redditi che, come da sempre sosteniamo, preferiremmo fosse rivolta ad altri bisogni della società civile, gli stessi con i quali ci confrontiamo ogni giorno. Alla luce ed in virtù di tutto questo ci riproponiamo di presentare un’altra mozione in materia. Nel frattempo esprimiamo il fortissimo auspicio che tutti gli enti no profit, ad iniziare da quelli ecclesiastici e della chiesa in generale, possano dare ampia divulgazione degli immobili che si rendessero eventualmente disponibili per l’affitto affinché le tante famiglie attualmente in stato di fortissimo bisogno, possano avere una nuova speranza di vita. Negli ultimi tempi i tagli al sociale ed i contributi agli affitti hanno creato grandissimi problemi a coloro che usufruivano di tali aiuti. Proprio per questo Siena potrebbe diventare esempio in Italia di virtuosa collaborazione.
Psi-Riformisti Provincia di Siena
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