I nodi sono arrivati al pettine ed è proprio dalla risoluzione dei problemi che si misura la capacità di questa città di avere un futuro
SIENA. Ci potrebbe salvare una vincita a qualche lotteria, un colpo di fortuna! Considerazione che mi è venuta questa mattina dopo aver letto le dichiarazioni dell’assessore allo sport sulla crisi della società di basket. Le considerazioni dell’ex direttore generale della polisportiva Mens Sana, dopo tanta retorica e una dichiarazione d’impotenza da parte del Comune, giungono ad un’unica conclusione: chi ha delle idee e dei progetti veri alzi la mano!
Cioè, chi dovrebbe possedere delle soluzioni e dare delle risposte, si nasconde dietro una falsa idea di democrazia che rasenta il populismo e si rivolge ai cittadini per chiedere a loro delle idee. Come se bastasse l’inventiva per affrontare la situazione nella quale si trova Siena. Tralasciamo il fatto che chiunque ha cercato di alzare le mani per proporre delle idee, in tutti questi anni, si è trovato con la mano mozzata. E lasciamo perdere che la giunta di cui fa parte il Tafani è ormai insediata da diverso tempo e il ritornello di scaricare le responsabilità su “quelli di prima” per mostrarsi estranei ai fatti non convince più. Il prestigio e il rispetto per una amministrazione si misura nella capacità di risolvere i problemi quando si determinano, hic rhodus hic salta. Trovare dei capi espiatori è una magra consolazione.
Aggrapparsi a questioni di metodo è diventata l’unica risposta che l’amministrazione Valentini è capace di mettere in campo. Metodo per il Santa Maria della Scala, con i problemi e le divisioni del PD che vengono momentaneamente accantonate tramite una procedura confusa che non ne fa capire gli sbocchi. Una serie di iniziative dove tutti potranno parlare e dire la loro, come se fossimo ad una riunione di condominio!
Per il “futuro” della Fondazione Montepaschi, si è invece scelto il metodo di non parlarne più anche se il momento dell’aumento di capitale si avvicina inesorabile. Dopo il viaggio romano dei vertici della Banca e di quelli di palazzo Sansedoni sembra che l’ex ministro e i vertici della Banca d’Italia abbiano messo la sordina ai vari soggetti interessati. Basta vedere a questo proposito il marcato ridimensionamento del livello dei media utilizzati dalla presidente della Fondazione per le sue esternazioni. Tornando allora al metodo di “alzi la mano chi ha un’idea” usato per la Mens Sana Basket ci viene da pensare che ci chiederanno di alzare la mano anche per la crisi della Robur e per gli altri problemi che affliggono la nostra collettività.
Ma i nodi sono arrivati al pettine ed è proprio dalla risoluzione dei problemi che si misura la capacità di questa città di avere un futuro. Facendosi carico anche delle responsabilità degli altri e di chi ha preceduto questa amministrazione, con una capacità di sintesi che presuppone il possesso di un’abilità decisionale. Il galleggiamento di cui siamo vittime rischia invece di dare il colpo finale alle speranze di futuro.
Pierluigi Piccini