
SIENA. Un progetto di così grande valore storico, culturale e di identità come quello per il recupero ed il restauro delle mura di Siena può innescare innumerevoli volani di sviluppo. Con una oculata campagna di comunicazione e di sensibilizzazione a livello internazionale, lontana da ogni dannoso “gigantismo” del passato – così come ho prefigurato ieri sul mio blog #TurismoSmart sul sito www.agenziaimpress.it – si può tenere accesa l’attenzione su Siena per almeno 3-4 anni, raccogliendo le risorse economiche necessarie ad integrare il finanziamento di 2,2 milioni di euro ricevuti dal Ministero dei Beni culturali (sia con interventi di grande mecenatismo, sia con la raccolta di piccoli contributi diffusi) e attraendo flussi turistici di qualità, legati alla possibilità di fare visite guidate ai tratti di mura restaurati oppure ai cantieri durante i lavori.
Sono esperienze già fatte altrove e sicuramente molte persone che conoscono Siena – non dimentichiamo mai: dal 1995 iscritta al patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco – sarebbero ben liete di versare almeno gli euro del biglietto, sapendo che questi soldi andrebbero a contribuire ai lavori di recupero e di restauro delle mura.
Le forze da raccogliere attorno a questo progetto di comunicazione, sensibilizzazione e promozione turistica sono veramente tante: coloro che amano Siena in tutto il mondo e che hanno sempre il desiderio di tornare; tutti i senesi che vivono fuori città, in Italia e all’estero, e desiderano fare qualcosa di concreto per la loro città; tutti coloro che hanno studiato a Siena, in una delle due Università, alla Accademia Chigiana o a Siena Jazz; tutti coloro che abitano e lavorano a Siena ed hanno, nei rispettivi ambiti professionali o sportivi o di tempo libero, prestigio personale e rapporti in tutto il mondo.
Una gestione del progetto finalmente lontana dalle logiche malate che hanno segnato la storia di questa città, e che valorizzi invece le energie migliori che abbiamo – troppo spesso ignorate ed umiliate – potrebbe dunque partire da un elemento di grande immagine come il restauro delle mura, per tracciare un percorso di sviluppo innovativo, dinamico e di qualità a tutto campo, che non si limiti a cultura e turismo, ma comprenda invece tutti i settori economici.
Roberto Guiggiani