La lettera di Navarri scatena un "botta e risposta" tra ceccuzziani e valentiniani

SIENA. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che Carmine Diurno ha indirizzato a Romolo Lenzi.
“Caro Romolo,
mi permetto di intromettermi in una questione in cui c’entro poco. Ma siccome tu hai risposto ad Alessandra Navarri che scriveva ad Alessandro Mugnaioli, ho pensato di poterti serenamente dire la mia, così da contribuire a quello che sta diventando un dibattito.
Nella tua lettera a Navarri parli del serbatoio del tuo scooter: credo sia del tutto evidente che almeno negli ultimi 15 giorni di campagna elettorale sia rimasto pieno. Il Pd si è attestato al 25% dei voti (da 11.723 pari al 38,5% è passato a 6.483 pari al 25,3% ) scontando una perdita di oltre 12 punti percentuali che si sommano a quelli perduti rispetto alle elezioni politiche.
In termini “economici” Romolo caro, questo vuol dire che se tuo padre ti avesse lasciato una cisterna di benzina tu l’avresti consumata percorrendo zero chilometri. Ora, al di là del tono scherzoso, ho grande rispetto per tutti i militanti che si adoperano per far vincere un’idea anche quando è diversa dalla mia. Ciò che non mi va giù è la cieca ubbidienza a schemi preconfezionati. Se il partito è patrimonio di tutti, potevano essere praticate scelte che noi (che veniamo da lontano) definiremmo di transizione. Soprattutto in tempi di vacanza e di ombrelloni. Ora è difficile anche per me che in queste ore sono costretto a letto da un’influenza stagionale, esattamente stesse condizioni in cui si trovava Mugnaioli che pure ha partecipato all’assemblea, comprendere come un partito che si dovrebbe rinnovare e che lo ha fatto in larga parte nelle urne, possa ancora servirsi del metodo della fedeltà ad alcuni come misura della propria azione politica. Dalla prima ora mi sono impegnato a costruire un percorso alternativo mentre tu e i tuoi amici eravate affannati a cercare un fedele ceccuzziano da imporre alla città. Ritengo che abbia ragione Alessandra Navarri quando afferma fra le righe che Bruno Valentini è sindaco nonostante il Pd.
Ho grande rispetto per te, per il tuo scooter e per la benzina anche se spesso, come ora, siete al servizio del potere. Caro Romolo se non avessimo acceso negli ultimi 15 giorni i motori dei nostri di scooter saremmo rimasti fermi ai box tramortiti da cattivi meccanici che al primo turno si sono confusi tra la Vigni e il Valentini (vedi voto disgiunto della lista Pd), oppure al secondo turno quando quelli di stomaco buono hanno votato Neri e molti sono stati invitati a non andare. Questo è quanto accaduto nella nostra città. Inutile continuare a negarlo.
Comprendo il tuo sforzo Romolo ma mi consentirai un’ultima battuta: mentre eri in giro con lo scooter, la campagna elettorale correva anche su internet e dal sito del Pd (motorino del 21 secolo targa 2.0) si apprendeva che non Bruno Valentini ma Franco Ceccuzzi era intento a fare intensi incontri per la propria campagna alle primarie. Sempre in tema di motorini e benzina vi è un’ulteriore questione che una roba antica chiamata “morale” abilmente sottaciuta in questo periodo. Si tratta della benzina mussariana esaurita la quale, pare ci siano delle difficoltà di carattere economico che investono drammaticamente le sorti e i destini di chi nel Pd opera come dipendente. Il che non rende merito ai tanti che molto hanno fatto per questo partito negli anni. Anche a costo di sacrifici.
Naturalmente, scevri da ogni pregiudizio, aspettiamo all’opera Mugnaioli al quale, proprio per la sua storia recente e passata, non riconosciamo né autorevolezza né indipendenza di giudizio. Che ci smentisca”.
Carmine Diurno, iscritto al Pd