"Non assumerò nessun ruolo ufficiale. Resterò un commentatore"

di Mario Ascheri
SIENA. Quale opzione per Falorni? Chi mi ha seguito nei frammentari interventi sul cittadinoonline di questi ultimi mesi, sa che ho confermato il mio distacco dalla politica di prima linea (tenuto fino dall’uscita dalle LCS nel dicembre 2010) e conservato su Siena solo quello di commentatore-giornalista. Per le elezioni auspicavo, ben prima che emergesse la candidatura Neri, le primarie dell’Alternativa in modo da evitare la prevedibile dispersione oggi sotto gli occhi di tutti, e sul blog del Santo, quand’era ancora operativo, avevo fatto un bell’elenco di nomi tra i quali effettuare intanto un sondaggio.
Non s’è fatto né questo né le primarie. Ognuno è andato in ordine sparso, dalla Vigni a Pietraserena, dalla Lega al Movimento 5 S, mentre altri si sono riuniti in troppa fretta in quello che è stato battezzato ottimisticamente Baricentro Civico. Altri ha parlato di Barnum, per l’eterogeneità anche buffa, da circo appunto, delle sue componenti.
Marco Falorni non ci ‘chiappava’ niente in quel calderone e avrebbe dovuto tagliare il suo passato per attagliarsi a quel presente. Ho quindi apprezzato il suo gesto e ho voluto suggellare il mio assenso presentandomi ieri alla sua conferenza stampa. Ma i giornalisti mi hanno troppo frettolosamente interpretato come suo ‘garante’ assieme agli ottimi Massimo Fabio, Giovanni Buccianti ed altri.presenti.
No, non voglio assumere nessun ruolo ufficiale ma continuare nel mio impegno di commentatore libero. Ma voterò Marco e lo farò votare perché in linea con il rigore e la spregiudicatezza che abbiamo sempre portato avanti nell’esaminare i problemi crescenti di Siena che noi intravedevamo divenire drammatici sin dal 2005 (e le cui radici sono però nei primi anni ’90: ne riparleremo). Sono sicuro che Marco, mio ‘vecchio’ compagno di banco in Consiglio comunale, vorrà tener conto dei suggerimenti, delle proposte di interrogazioni e mozioni, di accesso agli atti che avrò occasione, spero con tanti altri, di far pervenire.
NON sarò nel suo comitato dei garanti perché ormai ‘fuori’ dell’agone psicologicamente, impegnato come sono nel Club Unesco in via di costituzione (una realtà proiettata nel futuro) e nella migliore destinazione in un Centro di Storia e Arte dei miei (molti) libri, di storia toscana e di storia giuridico-istituzionale europea, che vorrei assicurare, come donazione di un qualche valore per la compattezza della raccolta, a Siena e al suo territorio.
Cosa che richiede tempo e impegno, ma guarda anch’essa al futuro come il club Unesco. Primi approcci non hanno avuto sempre grande accoglienza (neppure da un’azienda che poteva farsene tanta pubblicità gratuita! la crisi di Siena è anche qui…): ancora una volta il cognome pesa? Ancora una volta si dimentica pregiudizialmente il merito delle questioni e se ne fa questione di fazione?
Temo che il lato peggiore di Siena nei suoi ultimi vent’anni sia venuto fuori anche in questa occasione. Bene. Chiederei a Marco di (ri)mettere tra i primi punti del suo programma l’abbandono di ogni faziosità (la stessa che portò alla fine della Repubblica!), l’impegno a riconoscere il merito dovunque esso si manifesti, a decidere senza paraocchi, senza pregiudizi. Nessuno deve essere favorito per l’appartenenza politica, MENO CHE MAI i propri amici e sostenitori. Vedo che Valentini ha sottolineato molto questo punto e gliene rendo merito: se vuole essere discontinuo e ridare smalto al PD che ne ha tanto bisogno, da lì bisogna cominciare. A proposito, in bocca al lupo, cordiale e sincero: che il PD sia liberato dalla cappa che lo ha in pratica distrutto negli ultimi anni: è interesse di ogni senese, aldilà delle appartenenze politiche. Il 20 aprile l’elettore del centro-sinistra deve votarlo come invita giustamente a fare Luciano Peccianti.
Ma torniamo all’imparzialità. Sarei molto felice di vederla affermata nei preamboli addirittura dei programmi elettorali (e poi concretamente applicata ai vari livelli).
Ultima precisazione. La dichiarazione di voto per Marco è preventiva, sulla parola: ora mi deve dare buoni motivi per tenerla ferma fino al 26 maggio! E sono sicuro che verranno. In ogni caso, Devo anche precisare che questa scelta non toglie il mio forte apprezzamento per Laura Vigni e per Enrico Tucci, due candidati che sento vicini per motivi diversi ma convergenti e che sono sicuro presenteranno programmi molto omogenei con quello di Falorni. Che tra di loro non si sia trovato il modo di presentare un candidato unico è ulteriore prova della crisi di Siena, che investe anche l’Alternativa.
Montigiani ha tutta la mia stima per la grande azione svolta per MPS e Università e spero che possa metter nel cassetto lo spadone leghista per il 26 maggio aggregandosi come sopra.
Eugenio Neri ha tutta la mia simpatia, ma doveva seguire un altro itinerario a mio modesto avviso per perseguire il sano proposito di dedicarsi anche alla Città: ad es., chiedere un consiglio spassionato al braccio destro di suo padre quando fu candidato a sindaco non sarebbe stato sbagliato…I 5 Stelle possono fare molto per cui spero che possano trovare canali di comunicazione ‘normale’, adatti all’elettorato senese. A questo punto il loro ballottaggio con il PD mi sembra molto probabile, per cui tutto quello che succede in casa loro ci riguarda da vicino (non solo a Roma!): ma perché non han promosso loro le primarie cittadine?
Che altro? Bisogna guardare a dopo le elezioni, e perciò consiglierei ai candidati che con maggiore o minore forza vogliono tagliare con un passato disastroso per la città di sottolineare quello che li unisce. Non fate battaglie personalistiche. Concordate uno zoccolo duro di programma che possa andar bene chiunque sia il vincitore.
Siena ha bisogno disperato di unità; se ora non c’è, mettiamo qualche mattoncino per realizzarla in un prossimo futuro.
L’idea del Movimento Civico Senese unitario, non fiore all’occhiello di questo o quello showman, può andare avanti solo se c’è umiltà e intelligenza. Molti che hanno militato nel centro-sinistra dovranno capirlo. Un gruppo senese forte, veramente rappresentativo e con grande apertura al futuro, sarà sempre molto utile, quale che sia il futuro dei partiti nazionali, che mi pare abbiano poco da insegnare.
Spero che il nostro Marco sia anche lui di questo avviso. Lavorare per il proprio superamento, per una nuova grande aggregazione è l’impegno principale. Ora ‘dilettatevi’ a ‘contarvi’ alle elezioni. Poi però torniamo alle cose serie. Quelle che non si sono fatte in questi mesi: e senza colpa del Ceccuzzi, una volta tanto!