SIENA. Nella provincia di Siena si prospetta uno scenario inaccettabile, conseguenza diretta delledisposizioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha chiesto alla Regione Toscana un numero di accorpamenti non coerente con la reale popolazione scolastica. Un quadro che richiama quanto avvenuto in Campania, dove la Regione, però, impugnando il provvedimento ministeriale ha ottenuto dal TAR l’annullamento del dimensionamento così come imposto, riottenendo le autonomie scolastiche che sarebbero state soppresse.
In Toscana, invece, i criteri regionali adottati – che come UIL Scuola non abbiamo condiviso e non condividiamo – si sono rivelati inadeguati e sbilanciati, generando disparità territoriali che penalizzano anche la provincia di Siena.
Nel corso della Conferenza di organizzazione tenutasi presso la Provincia di Siena, alla presenzadelle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di San Gimignano e Siena, abbiamo appreso con grande rammarico che si è deciso di procedere con gli accorpamenti, nonostante le numerose dichiarazioni di contrarietà espresse pubblicamente da esponenti politici di tutti gli schieramenti.
Una scelta che contrasta con l’atteggiamento più prudente e partecipato adottato in altre province toscane, dove le conferenze zonali hanno chiesto approfondimenti e valutazioni d’impatto territoriale, sui trasporti e sulla continuità didattica.
Gli accorpamenti deliberati a Siena produrranno effetti molto pesanti sul tessuto scolastico locale, determinando:
la frammentazione dei plessi
lo squilibrio territoriale dell’offerta formativa;
la perdita di identità istituzionale e progettuale degli istituti coinvolti;
disagi e disservizi per studenti e personale scolastico, costretti a riorganizzazionipenalizzanti;
il rischio concreto di tagli al personale ATA e docente.
Emblematico è il caso dell’Istituto Comprensivo “Folgore da San Gimignano” di San Gimignano, che si vorrebbe accorpare con l’Istituto Comprensivo “Poggibonsi 2” nel rispetto della continuità didattica e della progettualità educativa, a fronte dello smembramento totale dell’Istituto Comprensivo “San Bernardino da Siena”, spezzettato in tre parti, ciascuna delle quali assegnata ad un diverso istituto cittadino (I.C. “Tozzi”, I.C. “Cecco Angiolieri” e I.C. “Jacopo della Quercia”), secondo criteri esclusivamente numerici.
Una decisione che compromette la coerenza pedagogica e la stabilità organizzativa dell’intera comunità scolastica.
Come UIL Scuola Toscana e UIL Scuola Siena, oltre ad esprimere profonda delusione per essere stati convocati soltanto per prendere atto di decisioni già assunte, senza alcun reale confronto o possibilità di proposta, ribadiamo con forza che:
il dimensionamento scolastico non può essere una mera operazione numerica, ma seguire le logiche della specificità dei territori, della tenuta dei servizi e della continuitàeducativa;
gli accorpamenti decisi senza concertazione producono disagi concreti per l’intera comunità educante, ATA, insegnanti, studenti e famiglie, aumentando i disservizi e riducendo la qualità dell’offerta formativa;
occorre sospendere immediatamente tutti gli accorpamenti previsti, in attesa dell’esito del ricorso che la Regione Toscana ha presentato alla Presidenza della Repubblica.
La scuola pubblica è presidio fondamentale di coesione sociale e culturale: non può essere trattata come un numero da ridurre. Togliere la scuola pubblica significa togliere ad una intera comunità uno dei fondamenti, uno dei pilastri sui quali poggia la propria identità.
Difendere le autonomie scolastiche significa difendere la qualità dell’istruzione, il diritto allo studio, la dignità del lavoro di tutto il personale delle Comunità Educanti della Scuola Pubblica.
UIL Scuola Toscana, UIL Scuola Siena






