Seduta nervosa ieri a Wall Street con partenza negativa e successivo recupero il quale, tuttavia, non consente una chiusura in verde.
La chiave di lettura della giornata è ancora il listino tecnologico il quale viola al ribaso un supporto tecnico già prima dell’apertura (futures) e trascina con sé anche gli altri indici. L’intervento di Biden sulla rimodulazione della prossima manovra fiscale aiuta il recupero, ma non in misura completa.
Il bilancio finale vede il Nasdaq in calo di un punto percentuale, il Russell 2000 dello 0,7%, lo S&P500 dello 0,4 ed il Dow Jones praticamente invariato (-0,1%).
VIX in rialzo del tre per cento a quota 18,05 dopo un massimo iniziale fino a 19,30 (+9%).
Tra i titoli tecnologici altro pesante calo di Tesla (-6%), in scia a rumors di un dimezzamento delle vendite in Cina nel mese di maggio, mentre Apple, Amazon, Facebook e Microsoft cedono tutte un punto percentuale.
Wall Street attende oggi la pubblicazione del dato mensile sull’occupazione del mese di maggio, sperando in un dato migliore rispetto ad aprile.
Rendimenti obbligazionari in risalita di tre punti base sulla scadenza decennale al 1,62%.
Giornata molto pesante invece per tutte le principali materie prime indistintamente, ad eccezione del petrolio che termina in lieve calo (-0,3%) a 68,70 dollari al barile.
Soffrono pesantemente entrambi i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali perdono rispettivamente il due ed il due e mezzo per cento. Pesante anche il rame che cede oltre tre punti percentuali.
In flessione del due per cento anche tutte le materie prime agricole dal frumento al caffè, al mais fino allo zucchero.
A pesare sulle commodities ha contribuito il balzo del dollaro, il più sensibile da settembre che recupera un’intera figura sull’euro terminando a 1,212 nei confronti della moneta unica.
Fonte MarketInsight







