
Indici domestici a due velocità diverse con S&P500 e Dow Jones che chiudono con un lieve guadagno, ma sui massimi intraday, mentre il Nasdaq interrompe la striscia positiva di otto sedute consecutive in virtù della debolezza del settore tecnologico nell’ultima seduta che cede lo 0,9%, dopo una perdita fino ad un punto e mezzo percentuale, recuperando negli ultimi minuti la soglia degli 11.000 punti.
Modesto, ma significativo, l’apprezzamento del Dow Jones (+0,1%) e dello S&P500 (+0,2%) in quanto quest’ultimo sale per la sesta giornata consecutiva, primato dallo scorso settembre.
Brilla, al contrario, il Russell 2000 il quale avanza dell’1,6%, mentre il VIX lascia sul terreno due punti percentuali scivolando a 22,2.
Il mercato mostra segnali di stanchezza in seguito al veloce rimbalzo dai minimi di fine marzo e non beneficia del report del mercato del lavoro di luglio che appare migliore delle attese per quanto evidenzi che la strada per ritornare alla situazione precedente la diffusione del virus sia ancora molto lunga.
In aggiunta, nessun accordo è stato ancora formalizzato per proseguire con il piano di incentivi fiscali in mancanza di un accordo bipartisan sulla dimensione dell’intervento.
Nella scorsa ottava, Apple ha guadagnato il 4,6% avvicinandosi alla incredibile capitalizzazione di due trilioni di dollari.
Mercato obbligazionario con rendimenti in salita: il Tbond guadagna tre punti base allo 0,56%.
Giornata pesante per tutte le materie prime, indistintamente. L’unica che si difende è il petrolio che cede solo poco più di un punto percentuale chiudendo a 41,4 dollari al barile.
Poco superiori le perdite dei due principali metalli preziosi con l’oro e l’argento che nella mattinata asiatica schizzano a nuovi massimi di periodo, ma poi annullano tutti i guadagni recuperando qualcosa nel finale.
Male anche il rame che cede ben quattro punti percentuali e sembra sul punto di un nuovo declino dopo i forti rialzi degli ultimi quattro mesi.
Sul mercato valutario continua la fase di estrema debolezza della lira turca che tocca intraday nuovi minimi storici nei confronti di tutte le divise forti per poi recuperare i livelli di giovedì grazie agli interventi della Banca Centrale.
Colpo di reni del dollaro il quale nell’ultima seduta si arrampica fino a 1,177 nei confronti della moneta unica, cercando di compensare un inizio di settimana molto pesante.
Fonte MarketInsight